Follie e nevrosi da veglione La verità supera il cinema
Cisono i capodanni della commedia all'italiana e quello folle e stralunato del film con Monica Bellucci tratto da un racconto di Niccolò Ammaniti. «L'ultimo capodanno», firmato da Marco Risi, è tratto dal racconto «L'ultimo capodanno dell'umanità» di Ammaniti e pubblicato nella raccolta «Fango». Quel libro e quel film sono la raffica più folle di pazzie, nevrosi, cose tragiche e buffonesche immaginabili da qualunque autore. Ma, come ci dimostra la cronaca di quest'anno, la realtà riesce sempre a superare l'immaginazione. Qualche «ritaglio» dalle notizie di ieri: «Un uomo è morto la notte scorsa dopo essere stato accoltellato durante una lite scoppiata nel corso dei festeggiamenti di Capodanno. È successo a Grugliasco, in provincia di Torino, alle 4 del mattino, davanti a un ristorante cinese. La vittima è un romeno di 27 anni, in Italia senza fissa dimora, colpito al collo da un'arma da taglio». E ancora: «Un pregiudicato romano di 40 anni è stato accoltellato alla coscia destra la notte scorsa a Tor Bella Monaca, periferia sud della Capitale. L'uomo si è presentato al Policlinico di Tor Vergata con una ferita alla gamba e ai carabinieri di zona ha raccontato che mentre era in un giardino sotto casa a fare esplodere dei petardi, qualcuno lo ha colpito con un'arma da taglio alla coscia. Il pregiudicato non ha però saputo dare alcuna informazione utile sull'aggressore o indicare i possibili motivi dell'accoltellamento». Insomma il signore stava in pace a sparare i suoi botti quando, all'improvviso, si è trovato un coltello piantato nella gamba. Ma è peggio dell'«Ultimo capodanno» della coppia Risi-Bellucci. Il film del '98 fa la cronaca degli avvenimenti tragici e grotteschi della notte del veglione in un mega-condominio romano. Tutto si svolge sulla via consolare storicamente più caotica e trafficata della Capitale: la Cassia. In primo piano le vicende di un gruppo di benestanti, ma forse è più giusto dire di «arricchiti», poi ci sono i portieri del condominio, i ladruncoli, una varia umanità che sembra uscita dalla Suburra dell'antica Roma. Una fauna ben assortita: c'è chi corre come un pazzo in auto sul Raccordo Anulare, che diventa una specie di nuovo Circo Massimo, così, tanto per fare. E poi ci sono quelli che fanno rumore solo per essere sicuri di esserci ed essere notati. C'è quello che manda la moglie in vacanza a Cortina per vestirsi di cuoio e borchie e farsi maltrattare da una prostituta (farà una fine ingloriosa) e ci sono anche i balordi che tentano il colpo dissertando sulle olive ascolane. Non solo: c'è quello che tradisce la moglie con la sua migliore amica (che banalità) e ci sono le signore che si pagano un'avventura. Nel bestiario anche chi farebbe qualsiasi cosa per avere i fari originali della propria auto d'epoca e va a finire che i classici voyeur che spiano le donne senza vestiti sono i più banali di tutti. Sembra che la notte di capodanno sia una sorta di «territorio franco», come il carnevale di Rio, nel quale tutti aspettano di poter sfogare i loro istinti inconfessabili. Una scena «classica» dei capodanni cinematografici è quella di Fantozzi che si ritrova in mezzo a una sorta di «guerra mondiale» tra botti e lanci di oggetti dalle finestre. E chi se lo scorda quel «Fantozzi» del 1975 diretto da Luciano Salce? Ha fatto ridere generazioni di spettatori di cinema e televisione. Nel sesto episodio del film c'è tutta la «banda» al completo: Fantozzi insieme alla moglie Pina e alla figlia «Cita Hayworth» che va al tragico veglione organizzato da Filini. E poi tutti i colleghi: dalla signorina Silvani al ragioner Calboni, compressi in un orrido scantinato con un'orchestrina di disperati che suona vecchi motivi. Un cameriere «bestiale» calpesta l'antipasto di Fantozzi, gli rovescia addosso tutte le portate e gli infila la faccia nella panna della macedonia. Ma è solo l'inizio. L'orchestrina deve andare a suonare in un altro veglione e il maestro sposta le lancette dell'orologio un'ora avanti. Insomma verso le undici e mezzo saluta tutti e augura la buona notte. La disgraziata comitiva di impiegati uscirà in strada giusto in tempo per trovarsi sotto il fuoco smitragliante dei «maniaci dei botti» della mezzanotte. Non solo, come una volta usava, dalla finestra volano piatti e stoviglie vecchie. Sotto gli occhi di Fantozzi la sua Bianchina sarà disintegrata da una vecchia cucina di ghisa lanciata dall'alto. E sì perché una volta era considerato indispensabile buttare qualcosa di vecchio e ormai inservibile dalle finestre durante la mezzanotte dell'ultimo dell'anno. C'era chi era pronto a giurare che se non si faceva così non si avrebbe avuta fortuna per tutto l'anno. E, si sa, gli italiani sono superstiziosi. Così c'era chi si teneva conservati piatti e bicchieri scheggiati, vecchie pentole, sedie sfondate, e comodini rosicati dai tarli. C'era addirittura chi, avendo rinnovato un bagno, attendeva la sera del veglione per scagliare dalla finestra lavandino, bidet e water. I più solerti riuscivano a trovare lo spazio anche per conservare la vecchia vasca da bagno e infine scagliarla dalla finestra tra bottiglie stappate e fuochi d'artificio. Certo, poi ci sono i fuochi d'artificio. C'è chi ritiene che certi «bollettini di guerra» siano roba d'altri tempi: si sbaglia. Questi «bollettini» hanno ispirato un celebre kolossal sul capodanno: «Strange Days», film di fantascienza del 1995 con Ralph Fiennes, Angela Bassett e Juliette Lewis. È diretto da Kathryn Bigelow, ma si nota «dietro le quinte» la mano di James Cameron, quello di «Terminator». L'action movie è sulla notte di capodanno del Duemila, in una carrellata folle tra sparatorie, inseguimenti, killer spietati e tremende invenzioni per controllare la mente. Ma siamo sicuri che la realtà non sia peggio? Sempre dalle cronache del capodanno appena passato: «Botti: bilancio tragico, 2 morti e 561 feriti, 76 bambini. Incidenti in tutta Italia, 437 persone tra arrestati e denunciati». Altro che «Strange Days». E ancora: «L'evento più grave a Roma, dove l'esplosione di petardi e fuochi di artificio ha devastato un appartamento, uccidendo un uomo di 31 anni e ferendo quattro bambini». E non ci sono stati solo i fuochi d'artificio: nel Napoletano un uomo, tra il fragore di petardi e tricche-tracche, è stato ucciso da un colpo di pistola. Tra gli animali, poi, una strage: è di 237 cani e gatti morti a causa dei botti, principalmente per paura, il bilancio di Capodanno fatto dall'Aidaa, l'Associazione italiana in difesa di animali e ambiente. Insomma la realtà batte la fantasia (almeno in Italia) di parecchi punti. Forse il prossimo film sul capodanno italiano dovrebbe proprio farlo James Cameron (sempre quello di Terminator), magari in 3d.