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SuperMario fa il modesto: «Io al Quirinale? Non ci penso»

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Nonpensa a sè stesso al Quirinale, il premier, né ad un futuro ancora in politica. Non ha in mente un rimpasto con innesti di politici puri e neppure immagina che il suo governo tecnico possa essere usato come trampolino di lancio per un impegno di partito dai suoi ministri. Che tuttavia «sono pur sempre persone, cittadini con una loro visione», quindi hanno piena libertà di esprimerla. Nelle quasi tre ore della sua conferenza stampa di fine anno, il Professore spiega che le cose stanno bene come stanno: lui a fare il premier «pro tempore» per portare l'Italia fuori da una «situazione acciuffata per capelli»; i partiti - meglio se «uniti» - a sostenere il governo tecnico e «a fare le riforme istituzionali che solo la politica può fare». E avanti così, finché dura: «L'appoggio delle forze politiche c'è per definizione, finché andiamo avanti. Noi siamo grati che ci mettano in condizione di lavorare, ed il mio dialogo con i leader politici continuerà perché è naturale e fisiologico». Adesso Monti per sè non vede che «la corsa ad ostacoli da fermo e con handicap» cui lo ha chiamato il Colle. Quanto al resto, risponde con humor. «Se lei mi ha fatto un augurio la ringrazio ma declinerei», replica a chi gli chiede della possibilità di un suo duraturo rapporto con la politica. Esclusa anche una sua futura candidatura al Colle: «Non è un tema al quale penso minimamente». «Non ho avuto ancora il tempo di occuparmi del dossier – ironizza – anche perché non saprei come intestarlo: Del resto non mi risulta che esistano candidature al Quirinale: ma non vorrei che le risposte che a volte porto sul piano dell'humor siano intese come un cincischiare sul tema». «Siamo un governo tecnico, e non ho niente in contrario a questa etichetta». sottolinea. Meno netto è però nell'escludere che i suoi ministri in futuro pensino a restare nel Palazzo: «Non ho la minima idea se qualcuno pensi di candidarsi alle elezioni. Credo che la loro mente non lavori a questo, ma sarei veramente molto molto sorpreso se i rappresentanti della politica vera nutrissero anche marginali preoccupazioni sul tema». Di fronte alle barricate alzate dal Pdl contro l'iperprotagonismo di certi ministri, Monti ricorda però che «sono tecnici ma pur sempre persone, cittadini che hanno una propria visione e sarebbe lesivo della Costituzione impedire loro di esprimerla a titolo personale». Esclusi anche innesti politici nel governo. «Non ho fatto nessuna riflessione di rimpasto, per usare questo orrendo termine. Credo che ognuno nel Governo e nel Parlamento voglia lavorare nella posizione che ricopre attualmente. Abbiamo molta strada da fare insieme». Quanto ai partiti, Monti un po' li blandisce («il Parlamento ha responsabilmente approvato in tempi rapidissimi il decreto Salva-Italia con modifiche che lo hanno migliorato») un po' li inchioda al loro ruolo: «Il mio augurio al mondo politico è di lavorare bene nel prossimo anno: possono trovare una via d'uscita al Paese, attraverso le riforme istituzionali che solo la politica può fare».

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