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Intesa Sanpaolo: «L'Italia è già in recessione»

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IlPil dovrebbe essersi contratto per tutta la seconda metà del 2011, ed è molto probabile un'ulteriore flessione nella prima metà del 2012». «A pesare - spiega il servizio studi della banca nello "Scenario macroeconomico 2012" - oltre a un contesto internazionale meno vivace che negli anni scorsi, saranno le conseguenze della crisi del debito sovrano in termini di: effetti sulla domanda interna delle tre manovre di correzione fiscale adottate in luglio, agosto e dicembre, che dovrebbero complessivamente avere un impatto recessivo pari a circa l'1,6% del Pil; perdurare di condizioni finanziarie restrittive; impatto negativo sul clima di fiducia derivante dalla crisi sul debito». La manovra economica del governo Monti «non scioglie ancora tutti i nodi dell'economia italiana e presenta dei punti di criticità, ma rappresenta un passo necessario per rassicurare i mercati. Sono prevedibili nuove misure legate a una revisione complessiva delle spese pubbliche (spending review) e riforme strutturali, a iniziare da quella del mercato del lavoro. Un atteggiamento cooperativo - sottolinea il centro studi - dei principali partiti politici rimane una condizione necessaria per il superamento dell'emergenza. Tuttavia, la qualità delle decisioni prese in ambito Ue sarà sempre più l'elemento cruciale per la risoluzione della crisi». Lo scenario, spiega Intesa Sanpaolo, è «dovuto in gran parte alle peggiori aspettative sull'andamento dell'economia europea e in misura inferiore a prospettive meno favorevoli per i mercati delle materie prime». «Mese dopo mese - afferma il servizio ricerche della banca - la gestione della crisi da parte dei vertici dell'Eurozona si è rivelata carente nei tempi, nelle misure adottate e nell'entità degli strumenti messi in campo. La strategia ufficiale rimane imperniata pressoché esclusivamente su una rapida implementazione di misure di austerità per avviare un processo di riduzione del debito, con implicazioni fortemente negative per le prospettive di crescita dell'Eurozona». Nonostante la strada scelta non sia certamente quella più lineare, però, «il mix di misure adottato dalla Bce pare sufficiente a garantire la tenuta del sistema nel 2012».

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