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Berlusconi: sostegno a Monti ma ora misure condivise

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

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Il presidente del Consilgio Mario Monti espone nella conferenza stampa di fine anno la ricetta per la "fase due" dell'azione di governo dopo la manovra economica. Liberalizzazioni, concorrenza, riforma del mercato del lavoro e lotta a privilegi le rendite che danneggiano i giovani sono gli ingredienti indicati dal premier. "Fase due" accolta, seppur con qualche riserva, da Silvio Berlusconi. "Il Pdl continuerà a sostenere il governo Monti ma chiede che i prossimi provvedimenti siano concordati prima di essere varati  - dichiara l'ex premier in un audiomessaggio ai Promotori della libertà - Continueremo a seguire questo stesso atteggiamento di responsabilità verso l'Italia e gli italiani a sostegno delle altre riforme necessarie per favorire la crescita, riforme che il nostro governo aveva già indicato nella lettera alla Banca centrale europea e all'Europa. Su tutti questi temi si potrà intervenire con efficacia e rapidità se d'ora in poi, come auspico, i provvedimenti del governo, prima del varo, saranno concordati anche con noi che siamo la forza di maggioranza relativa in Parlamento".  "Equilibrio e competenza da parte di Monti sono in linea con le sue ben note caratteristiche - dichiara in una nota il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri - Ma la consuetudine di queste ultime settimane mi spinge, con amicizia, a chiedergli pubblicamente, un tono più energico, una maggiore capacità di esprimere fiducia per il futuro dell'Italia". "Non vogliamo cine-panettoni ma neanche tele-grigiori", scrive Gasparri che spiega che "su liberalizzazioni, crescita, lavoro, debito, Europa abbiamo le nostre proposte. Pronti al confronto con spirito positivo, non rilasciamo cambiali in bianco e attendiamo i momenti di discussione per dire la nostra su ciascun capitolo", dichiara il capo dei senatori Pdl.   BERSANI: ONESTÀ DOPO ANNI DI FAVOLE "Da Monti un bagno di realtà. Il Pd lo sostiene con le proprie proposte. Il 2012 deve essere l'anno in cui la politica prende le sue responsabilità", è il commento del segretario del Pd Pier Luigi Bersani. Per il leader democratico quella di Monti "è stata un'analisi onesta e veritiera sulla situazione italiana ed europea dopo anni di favole". "Eravamo sull'orlo del precipizio greco, ci siamo fermati e ora c'è ancora molto da fare". Bersani ribadisce che a sostegno di Monti "non abbiamo una larga alleanza. Berlusconi l'abbiamo mandato a casa, non ci siamo alleati con lui". "Ci siamo impegnati - afferma Bersani - per una governo di riscossa nazionale e sosteniamo questo governo con lealtà e trasparenza. In un passaggio non semplice ci predisponiamo a dire la verità: che non abbiamo la maggioranza parlamentare, che eravamo sul baratro, che l'Italia deve fare un passo in avanti". DI PIETRO: ANNUNCI UN TANTO AL CHILO Va giù duro Antonio Di Pietro. "La conferenza stampa di oggi di Mario Monti è più una trovata da Carnevale che da fine anno", dichiara il leader dell'Italia dei valori. "Continua la politica delle televendite, la politica degli annunci auto elogiativi. Valuteremo i provvedimenti man mano che saranno presentati e solo dopo averli letti. Finora, con la manovra, sono cresciuti solo gli evasori e chi fa il falso in bilancio. È stata una manovra che aumenta la recessione e impoverisce le famiglie. Il secondo provvedimento ancora non sappiamo come sarà, ma certo - ha affermato Di Pietro - non potrà andare al vertice Ue solo con slogan e annunci un tanto al chilo". CASINI: SIAMO IN BUONE MANI Diverso il tono del leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. "La conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio mi conforta ulteriormente: siamo in buone mani, nelle migliori possibili per guidare il Paese nella drammatica crisi europea", dichiara in una nota il centrista. "Abbiamo percorso solo un tratto di strada e mi auguro che il senso di responsabilità dei principali leader politici consolidi lo sforzo comune che abbiamo iniziato", conclude.   MARONI: ANCORA NUOVE TASSE "Non ho visto grandi misure di rilancio. Ho visto ancora nuove tasse. Lo spread è risalito ancora sopra i cinquecento punti e sembra non interessi più a nessuno", è invece il commento dell'ex ministro Roberto Maroni a margine della Berghem Frecc. "E' prevista una grave recessione. Contento lui... - ha detto riferendosi al premier Monti -  Non credo che gli italiani siano contenti".  

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