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C'è spazio per la fiducia

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L'asta dei Bot ieri è andata molto bene. Domanda forte (1,7 volte l'offerta) e tassi di interesse in netto ribasso (dal 6,5 al 3,2 per cento). Oggi tocca ai Btp e vedremo cosa accadrà. Questo «dettaglio» nel dibattito dei partiti non esiste, si azzuffano sulle misure del governo, prendono le distanze, marcano la differenza e trascurano un fatto: la domanda per i titoli del debito italiano c'è e tutto ciò accade senza un intervento negli acquisti da parte della Bce. Traduzione: c'è spazio per la fiducia. Questo non significa che il Paese abbia svoltato. Il nostro destino è agganciato a quello di un'Europa fragile, ma le premesse per uscire da una spirale economico-finanziaria negativa ci sono. Come? Oggi Monti lo spiegherà nella sua conferenza stampa di fine anno. Spero che la sua sia una proiezione sul futuro, non un discorso ripiegato sull'austerità. Dal premier mi attendo parole chiare sulla crescita, un'agenda e un piano per tenere il Paese in piedi. Tutto il resto, francamente, non ha importanza. Berlusconi ha il dovere di sostenere questo governo, gli conviene, il suo partito ha l'imperativo di fare il meglio per limitare l'emorragia di consensi. Deve usare la testa e non la pancia. È la differenza che passa tra statisti e demagoghi. Oltre questo, c'è il picconamento delle istituzioni e del risparmio degli italiani. Nel Pd le cose sono altrettanto complicate. Ieri Walter Veltroni ha tracciato una rotta che condivido. Quando il fondatore dei democratici dice che «la politica è molto esigente con Monti dopo essere stata pochissimo esigente con se stessa» ha ragione, ma se il malpancismo non si traduce in un serio lavoro parlamentare (vedi alla voce «riforme») i partiti restano quello che sono oggi: una macchina molto costosa e poco credibile.   Monti ha il dovere di tracciare una rotta e dare un senso alla sua avventura a Palazzo Chigi, i partiti dimostrino di essere in grado di rappresentare degnamente chi li vota. Troppo facile dire che non bisogna alzare le tasse o pensare di più alla crescita e di meno all'austerità. Indichino loro i risparmi, i tagli, abbiano fantasia e coraggio. Servono per il domani, il 2012.  

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