Crisi: Monti si prepara alla "fase due"
Casini: politica surreale con il governo
La notte di Natale a messa a Milano, poi due giorni di riposo a casa con la famiglia. Ma le vacanze di Mario Monti finiranno già oggi, con il rientro a Roma per preparare il consiglio dei ministri di mercoledì con cui forse si prenderanno già altri provvedimenti per la crescita e contro la recessione. Perchè la prospettiva di un Pil negativo è ora la principale preoccupazione, più dello spread ancora a livelli record, del presidente del Consiglio. E proprio sulla recessione attacca duramente il predecessore di Monti: "La manovra comprimerà i consumi, gli italiani sono sempre più preoccupati", dice Silvio Berlusconi. Gli stessi italiani ai quali invece il Capo dello Stato Giorgio Napolitano chiede "coesione" per "uscire dal tunnel". I titoli dei principali capitoli di intervento sono noti da tempo, come si dettaglieranno è ancora da scoprire. Di sicuro, incontrando i partiti prima della pausa natalizia, Monti aveva auspicato di poter chiudere la "fase due" in 90 giorni: con interventi "coraggiosi" sulle liberalizzazioni e il rilancio del project financing per far ripartire le opere pubbliche, di cui forse si potrebbe avere un antipasto al Cdm di domani. E magari - secondo una voce non verificata circolata in questi giorni - anche un intervento fiscale a favore dei redditi da lavoro. Solo facendo ripartire la crescita, è il ragionamento che il Professore svolge ormai da tempo, si potrà rendere sostenibile il consolidamento fiscale per il quale sono stati chiesti sacrifici agli italiani. E solo così i mercati torneranno a considerare sostenibile anche il debito pubblico italiano. Chi non dà fiducia all'operazione Monti è però il principale azionista della sua maggioranza, Silvio Berlusconi: "Fino all'estate scorsa - ha rivendicato l'ex premier in una telefonata alla Comunità incontro di Pierino Gelmini - abbiamo sempre tenuto i conti in ordine tagliando le spese invece di aumentare le imposte. Ora però con le nuove tasse si finirà per comprimere i consumi e portare in recessione l'economia". Una situazione che fa sì che gli "italiani siano sempre più preoccupati". Da questa preoccupazione, Berlusconi trae la convinzione necessaria per proseguire il suo impegno in politica, e con un ruolo di primo piano: "Sono sempre impegnato per la nostra forza di libertà, resto sempre in pista anche per il futuro", tanto più che gli amati sondaggi "ci danno in fortissima ripresa". Da qui un altro messaggio a Monti, sulla linea ormai intrapresa da giorni: "Siamo sempre il partito di maggioranza in Parlamento". Il Consiglio dei Ministri è convocato domani, mercoledì 28 dicembre 2011, alle ore 15,00 a Palazzo Chigi. Nessun provvedimento di particolare rilievo, ma al primo punto c'è l'illustrazione da parte di Mario Monti del programma della cosidetta 'fase 2' per il rilancio della crescita. Questo l'ordine del giorno: INDICAZIONI del Presidente del Consiglio sul programma di lavoro delle prossime riunioni del Consiglio dei Ministri; DECRETO LEGISLATIVO: Misure per il riassetto della normativa in materia di pesca e acquacoltura, a norma dell'articolo 28 della legge n. 96 del 2010 (Politiche africole); DECRETO LEGISLATIVO: Modifiche ed integrazioni al Dlg n. 214 del 2005, recante attuazione della direttiva 2002/89/CE, concernente le misure di protezione contro l'introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunità, a norma dell'articolo 33 della legge n. 96 del 2010 (Politiche agricole - Affari europei) - Esame preliminare; DECRETO PRESIDENZIALE: Regolamento recante adeguamento delle tabelle relative agli uffici marittimi di Civitavecchia, Barletta, Capri, Ponza, Porto San Giorgio, S. Agata di Militello e Ostia - sostituzione della tabella della giurisdizione marittima relativa alla direzione marittima di Cagliari (Infrastrutture e trasporti). Malumori nel Pdl. Dopo un iter parlamentare che introduce modifiche che confermano comunque l'impianto del provvedimento, il testo il 16 passa con la fiducia alla Camera (495 sì) e il 22 al Senato (con 257 sì). Nel Pdl e nel Pd, che appoggiano il governo insieme al Terzo polo, cominciano a serpeggiare malumori, ma le forze politiche assicurano che continueranno a sostenere l'esecutivo. «Vorrei dire a tutti i cittadini -sottolinea Monti parlando al Senato - che l'apporto che questo governo sta ricevendo dai partiti che lo sostengono è molto più grande di quello che i partiti stessi a volte lasciano credere. Andiamo avanti così, se ciò è utile, e sappiate che ogni modo, strutturato con le modalità che possono essere gradite ai partiti, che ci consenta di consultarvi di più e di ascoltarvi di più, anche in anticipo, agevola la nostra non semplicissima azione, nell'interesse del Paese». E a palazzo Chigi il premier vede il suo predecessore Berlusconi, il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, quello del Pdl Angelino Alfano; Pier Ferdinando Casini e Francesco Rutelli. Alla vigilia di Natale lo spread però è sempre a quota 500.