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Sarkò prepara il rilancio. Carla se ne va in vacanza

Il presidente francese Nicolas Sarkozy

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Sarkò stakanovista: d'altra parte, anche se la grandeur di Nicolas è notoria, il presidente francese deve fare i conti, per primo, con la crisi. Anche del suo stellone. Così, in vacanza va solo Carlà con la piccola Giulià e a Parigi resta il papà, alla ricerca disperata di una strategia di rilancio in vista delle presidenziali di primavera. Che potrebbero far «sfiorire» definitivamente il suo blasone politico. E pensa anche a un libro per spiegare gli errori. Ovvero, la festa al ristorante parigino Le Fouquet's, le vacanze sullo yacht dell'uomo d'affari Vincent Bollorè, la frase infelice «vattene povero scemo» («casse-toi pauvre con»), il viaggio a Petra con Carla Bruni, Gheddafi all'Eliseo. Troppi pensieri per Carla che con la figlia Giulia, nata il 19 ottobre, è volata a Marrakech: la première dame si trova in una tenuta privata, circondata dalla scorta. Il marito dovrebbe raggiungere la moglie e la figlia in Marocco per festeggiare il Natale. Non è dato sapere se anche Aurelien, 10 anni, nato dalla relazione tra l'ex modella e il filosofo Raphael Enthoven, trascorrerà le feste con la madre o se resterà invece con il papà. Già l'anno scorso la coppia presidenziale si era recata a Marrakech per festeggiare il Capodanno. Sarkozy, «costretto» a Parigi, vive la sua solitudine: quindi, in maniera concitata il presidente che ama dare lezioni all'Europa sta programmando visite e viaggi in Francia, oltre a un discorso di fine anno che si annuncia «a sorpresa». A allora, se durante le vacanze i francesi parleranno di crisi economica, di tripla A traballante e di elezioni presidenziali, il capo dello Stato in carica deve approfittarne. Perché se l'avversario socialista, Francois Hollande, è in calo di tre punti nei sondaggi ancora prima di scendere in campo sul serio, resta sempre molto avanti a Nicolas Sarkozy, che ristagna e comincia a sentire il peso della candidatura del centrista Francois Bayrou, schizzato subito al 13% delle preferenze. Fin dall'inizio, in molti hanno ravvisato somiglianze fra la campagna di Sarkozy e la seconda di Francois Mitterrand, nel 1987, quando il presidente socialista attese fino a marzo per candidarsi ufficialmente, lasciando consumare l'avversario Jacques Chirac. In quell'occasione, però, nel tradizionale discorso di San Silvestro ai francesi, lasciò trapelare per la prima volta le sue intenzioni: «Nei prossimi mesi - disse - la vostra fiducia mi aiuterà». Ecco, dall'entourage di Sarkozy trapela che il presidente studia attentamente quella vittoriosa campagna elettorale socialista. E potrebbe anche lui buttare lì una frase «storica» il 31 dicembre. Il suo «guru», Patrick Buisson, che cura il progetto di riconferma all'Eliseo, non ha ancora sciolto la riserva sulla data dell'annuncio ufficiale. Di sicuro, non prima del 15 febbraio.

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