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«Il numero complessivo dei nostri parlamentari è un problema reale».

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Unincipit che attira sul presidente della Camera le ire della ex collega aennista Daniela Santanché («Se si dimette come aveva promesso scendiamo subito a 944»), ma che gli permette di evidenziare il fatto che arriveranno entro la fine di dicembre «al massimo entro il 2 gennaio» ai presidenti delle Camere le anticipazioni dello studio elaborato dalla Commissione sul livellamento retributivo Italia-Europa di parlamentari. Uno studio condotto dal presidente dell'Istat Giovannini e che, se dovesse dimostrare che l'indennità dei parlamentari italiani è più bassa rispetto alla media europea, comporterà necessariamente come dice Fini un lavoro su altre voci come «i rimborsi, quello che i parlamentari ricevono o quello per cui costano alle Camere». Intanto buone notizie arrivano direttamente da Palazzo Madama dove, come racconta la senatrice del Pdl Simona Vicari, «giunge l'ennesimo contributo al taglio dei costi della politica. Infatti la riunione del Consiglio di presidenza ha approvato le proposte che il Comitato per il risparmio e l'efficienza energetica del Senato per ridurre le spese per l'acquisto di energia. Questo si tradurrà in una riduzione della bolletta energetica di almeno il 20% per un valore pari a circa 400mila euro all'anno». Eppure non solo il Parlamento si è preparato ai tagli. Anche dalle Regioni si sta proseguendo alla sforbiciata. Ma non in tutte. Nel Lazio le spese aumentano vertiginosamente. I consiglieri vorrebbero anche slegare il proprio stipendio da quello dei Parlamentari per poter guadagnare di più. Così le consigliere Isabella Rauti e Chiara Colosimo hanno presentato un emendamento per l'istituzione del contributo di solidarietà volontario, pari al 5% dell'indennità di consigliere, da destinare al finanziamento di interventi regionali in materia di politiche sociali per le fasce più deboli della popolazione. Storia completamente diversa in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Umbria. Nella Regione governata da Luca Zaia si sta discutendo di uno stop definitivo ai vitalizi a partire dalla prossima legislatura; ma anche a ridurre, a partire da gennaio, del 25% l'attuale indennità di funzione percepita dai consiglieri. Novità inserite in un progetto di legge sui costi della politica licenziato ieri all'unanimità dalla Commissione Affari istituzionali e che approderà oggi in Consiglio per la definitiva approvazione. Tagli ai vitalizi che arrivano anche in Friuli Venezia Giulia per i consiglieri regionali che saranno eletti nel 2013 anche se questi non subiranno il taglio delle indennità previsto per i parlamentari. Infine il Consiglio regionale dell'Umbria ha approvato a maggioranza la proposta di legge che prevede l'abolizione dell'assegno vitalizio per gli ex consiglieri regionali a partire dalla prossima legislatura. Ale. Ber.

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