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Silvio: ok a Monti ma è un'anomalia

L'ex premier Silvio Berlusconi

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Silvio Berlusconi torna a Roma. E torna a fare l'uomo delle istituzioni. L'uomo di governo. Tutt'altra cosa dal Berlusconi in versione milanese. Quello che attacca i giudici, dice che durante i processi fa fatica a restare sveglio, spara a zero contro le tasse contenute nella manovra, se la prende con la sinistra. No, il Cavaliere che sale al Colle per il tradizionale scambio di auguri è rilassato. Addirittura scherza con i cronisti delle agenzie di stampa: «Non sapete il piacere che dà ora vedere i giornali...». Confessa: «Non ho mai avuto la passione per la politica. E poi uso degli aerei più belli di quelli che avevo prima». In un'intervista a Chi aveva detto: «Mario Monti ha dimostrato di essere una persona concreta e di buon senso: a lui ho fatto una promessa di leale collaborazione, anche se comunque dovrà avere il consenso del Parlamento, nel quale la mia parte politica ha sempre la maggioranza». Al Quirinale si sofferma sulla tracciabilità delle spese, per contestare l'abbassamento soglia delle operazioni in contanti a 1000 euro. «Che poi - puntualizza - è fissata a 999 euro». Il Cavaliere annuncia che oggi vedrà Monti per una colazione di lavoro a palazzo Chigi e gli sottoporrà il caso: «Non va bene, bisogna alzare la soglia - osserva - ho ricevuto proteste vibranti da parte di tutti coloro che vendono il lusso, antiquari, gioielli, la moda, certe borsette...Perché ci sono molte volte che fai degli acquisti e non vuoi che gli altri lo sappiano, come i colleghi o la moglie...» Si fa serio e spiega di «non aver sofferto» per l'addio a palazzo Chigi, ma «mi spiace veramente per la situazione dell'Italia, sono molto preoccupato», sottolinea. Ammette: «Ci sono certe cose, come quelle sul lavoro, se le fa la sinistra la gente si lamenta, se le avessimo fatte noi ci sarebbe stata la rivoluzione». Tocca poi un altro tema che potrebbe dominare il dibattito politico al rientro dalle vacanze di Natale e forse determinare la fine stessa del governo: «Questa legge elettorale deve essere modificata, poi vediamo. C'è un referendum, vedremo cosa dirà la Corte Costituzionale. Ma si è appalesata la voglia dei cittadini di poter scegliere direttamente con la preferenza i propri rappresentanti». Secondo il Cavaliere c'è da risolvere poi «l'altro importante problema, quello del premio di maggioranza al Senato». Ha affrontato anche il capitolo Lega: «È stato un alleato leale e penso che alle prossime elezioni potremo tornare insieme. I sondaggi ci danno in crescita, alle prossime elezioni si può vincere». Poi l'argomento Napolitano. Berlusconi si mostra in sintonia con il presidente della Repubblica sebbene con qualche accento diverso: «Con il governo Monti la democrazia non è sospesa, ma la situazione è comunque anomala». Tuttavia, tiene ad aggiungere, «sono ancora le forze politiche che determinano o no l'approvazione di un provvedimento in Parlamento». «È vero - ammette - che quando noi politici parliamo alle nostre platee elettorali dobbiamo un po' colorire». Ma nel complesso per Berlusconi «Napolitano ha tenuto un discorso ottimo, completo, ampiamente condivisibile: ha rappresentato molto bene la situazione politica». E in serata non ha esitato ad affermare: «Voglio che ci sia un sostegno unitario al governo, voglio che ci sia coesione, la forza del gruppo sta anche nella coesione con cui sosteniamo Monti».

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