Manovra, al via l'esame in Senato Schifani: con la fiducia si vota domani

La manovra è approdata nell'Aula del Senato. Ieri, in tarda serata, le commissioni Bilancio e Finanze hanno dato il via libera al testo arrivato dalla Camera senza introdurre modifiche e accogliendo solo una ventina di ordini del giorno. Sul provvedimento il governo dovrebbe porre la fiducia, dopo averla già incassata alla Camera, per un via libera definitivo forse già domani. La discussione generale sulla manovra si apre con gli interventi dei relatori, Paolo Tancredi (Pdl) e Giuliano Barbolini (Pd). Al termine, il governo dovrebbe porre la fiducia sul provvedimento. Gli emendamenti sono circa 180 e arrivano prevalentemente dai gruppi di Idv, Lega e Coesione nazionale, mentre gli ordini del giorno sono circa 200 e sono stati presentati da tutti i gruppi. Sia gli emendamenti che gli ordini del giorno sono gli stessi che sono stati respinti (tranne una ventina di odg) durante i lavori delle commissioni che si sono conclusi nella tarda serata di ieri. FIDUCIA ANTICIPATA Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha anticipato alle 14.00 l'inizio della seduta pomeridiana dell'Aula che sta discutendo la manovra del governo Monti visto "l'elevato numero degli iscritti a parlare per oltre 6 ore". La seduta dovrebbe concludersi attorno alle 19.00 con la replica del governo durante la quale sarà presumibilmente chiesto il voto di fiducia. A seguire sarà convocata la riunione dei capigruppo per convocare l'assemblea giovedì "di buon mattino". Il voto di fiducia insieme con quello finale sul provvedimento è atteso quindi per la giornata di domani dopo le dichiarazioni di voto dei gruppi e dei singoli senatori. ADESSO LA FASE DUE Secondo il presidente del Senato, Renato Schifani, ora deve "partire la fase due" dell'attività del governo, "con un pacchetto di liberalizzazioni" che diano il là alla ripresa e alla crescita. "La prima fase - ha detto Schifani - è la manovra che stiamo approvando, posta in essere in poche settimane sulla quale credo che il governo abbia fatto il massimo, soprattutto visto che si è insediato da pochissimi giorni, e sappiamo tutti quanto sia difficile far partire la macchina politica". E' però evidente, ha aggiunto Schifani durante gli auguri di Natale con la stampa parlamentare, "che adesso deve partire la fase due, quella della crescita. Della prima gli siamo grati perchè ha posto in sicurezza i nostri conti mentre eravamo oggetto di speculazione".