La promessa di Passera: "Non faremo altre manovre"
«Non c'è nessuna altra manovra in arrivo». Il ministro dello Sviluppo Corrado Passera prova a conquistare così la fiducia dei cittadini, rispondendo ad alcune domande dopo aver finito di registrare ieri sera il suo intervento alla trasmissione su Rai Tre «Che tempo che fa» e rispondendo indirettamente all'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti. «Non è che il governo - ha aggiunto - funzioni solo di manovre». Piuttosto ha promesso che l'esecutivo si impegnerà «senza pace» nella lotta all'evasione fiscale. «Dobbiamo recuperare 120 miliardi, veramente rubati agli altri – ha aggiunto – e recuperare dall'evasione fiscale consentirà di fare investimenti sulla crescita e renderà più equo tutto». Ma Passera ha spiegato anche di essere sicuro che il governo non inciamperà in nessun «agguato» prima della scadenza del 2013. «Prevarrà la saggezza e prevarrà il buonsenso di utilizzare un'occasione un po' straordinaria di un governo in cui tutti insieme si lavora per fare le cose che sono necessarie per il Paese e quindi il tempo fino alla fine della legislatura ci sarà». «Comunque è il Parlamento che decide – ha proseguito – e se dovessero decidere di fermarci prima non possiamo farci nulla ma io suggerisco di non parlarne ora tanto ci possono mandare a casa quando vogliono. È inutile dare la sensazione al mondo che è un lavoro che è pronto per essere interrotto. Si tratta di un lavoro fatto di una prima fase con tutte le altre cose in corso. Noi lavoriamo perché ci sono tante cose che possono servire a rimettere in moto questo Paese». E per quanto riguarda la «fase due» del governo Corrado Passera spiega di essersi infuriato per lo stop alle privatizzazioni, assicurando che comunque la riforma sarà portata a termine. «Mi sono preso un'arrabbiatura pazzesca – ha raccontato – ma non finisce qua». «Il caso dei farmacisti - ha proseguito - è emblematico. Un grande peccato anche per loro, ma ci torniamo». Il ministro è intervenuto anche sull'asta per le frequenze tv, oggetto di un ordine del giorno approvato dalla Camera che impegna il governo a non concederle gratuitamente. «Di fronte ai sacrifici chiesti agli italiani – ha spiegato – pensare che un bene di Stato possa esser dato gratuitamente non è tollerabile e, verosimilmente, non lo tollereremo». «È un tema dove ovviamente io non decido da solo – ha continuato – Ho preso l'impegno di fare delle proposte al governo. Probabilmente le ragioni di mercato, tecnologiche che hanno portato alla decisione del Beauty Contest si sono molto modificate nel corso degli ultimi due-tre anni». Corrado Passera è intervenuto anche su un tema delicato che lo riguarda, quello del conflitto di interessi in quanto ex consigliere delegato di Banca Intesa. «Non c'è pace – ha detto – il conflitto di interessi non c'è perché so che non c'è». Poi, incalzato da Fabio Fazio ha annunciato che venderà le sue azioni: «Non era mio interesse dire questa cosa, ma le vendiamo e basta. È una disgrazia, è sbagliato, ma togliamoci il dubbio. A questo punto venderò le mie azioni, basta».