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Polledri scambia l'Aula per Zelig

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Perl'occasione, a vestire i panni dello scaltro attore è toccato al deputato emiliano Massimo Polledri. Un intervento che, con la sottile ironia del doppiosenso, voleva contestare l'assenza dei segretari di presidenza e dei ministri durante buonaparte della seduta fiume dell'Aula conclusasi all'alba di ieri. E proprio sull'importanza della presenza del segretario si è soffermato Polledri: «Avrebbe potuto portare anche una maggiore sicurezza nei confronti dei deputati. Infatti una regolare conduzione dei lavori consente anche di cogliere quelle sfumature, quegli accenti non solo semantici (che possono sembrare semantici) ma, in qualche modo, anche di contenuto. Per esempio, magari si può regolamentare alcuni eccessi. Ho visto tutti i colleghi attaccare pesantemente Passera, e in qualche modo credo che una regolamentazione avrebbe potuto suggerire al Presidente Lupi (che ringraziamo) un atteggiamento più consono. In particolare, segnalo gli attacchi di Fava contro Passera. (...) Magari, la presenza del segretario d'aula (ad esempio Fallica) avrebbe potuto aiutare in qualche modo la Presidenza a stabilire i giusti i toni. È un problema semantico. Ieri, ho sentito il collega Chiappori e, per l'assenza del segretario, avrebbe potuto parlare anche di pompa sentina. Sono ignorante, non so se questo argomento attiene al complesso degli emendamenti. Forse quella presenza avrebbe potuto colmare le mie ignoranze ma anche intervenire sul decoro dell'aula». Ale. Ber.

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