Il pagamento in contanti delle pensioni sale a mille euro
Continua il lavoro della Commissione Finanze della Camera in attesa della soluzione del nodo delle coperture sulle modifiche all'Imu e alle pensioni. Il via libera al decreto dovrebbe arrivare oggi dopo che il premier Mario Monti avrà riferito in Commissione proprio su questo tema. In mattinata i relatori depositeranno i loro emendamenti con le novità attese su Imu e pensioni mentre il governo presenterà alcune proposte sulle province e sui tagli agli stipendi dei parlamentari. Pertanto l'approdo in Aula slitta a domani. Ieri il governo ha dato parere favorevole a un emendamento correttivo alla manovra che alza il limite per il pagamento in contanti da parte della pubblica amministrazione, comprese le pensioni, da 500 euro a mille. Un altro emendamento, sempre della Lega, prevede «l'esenzione dai costi di gestione per i conti correnti per i pensionati al minimo». Sul fronte dello scudo fiscale, oltre a un aumento del prelievo (dall'1,3% al 3,5% per i capitali e al 5% per gli immobili), si ragiona su un possibile scambio tra la garanzia dell'anonimato e l'acquisto di Btp decennali ad un tasso del 2,5-3% per l'ammontare del capitale scudato. Ma non è detto che questa sia una strada percorribile per reperire risorse a breve. Non passa la dicitura «quoziente familiare» nella definizione della nuova Isee previsto nella manovra, ma l'indicatore terrà comunque conto dei figli, specie dal terzo in poi e delle persone disabili presenti in famiglia. Via libera ad alcune novità che riguardano le cosiddette «aste selvagge» dei beni pignorati o ipotecati. Potrà essere il debitore stesso a procedere alla vendita del bene pignorato o ipotecato con il consenso dell'agente di riscossione. Avranno un tetto pari all'1,5% le commissioni a carico degli esercenti sui pagamenti effettuati con strumenti di pagamento elettronici, incluse le carte di pagamento, di credito o di debito. Finora le commissioni che i commercianti rendevano agli istituti di credito variavano tra il 3 e il 4%. Il ministro Passera che sui contenuti della manovra ha ribadito che «non sempre si può trovare il massimo consenso su tutto». Prorogato di altre 72 mesi il pagamento per le aziende in difficoltà per la crisi che sono in ritardo nel pagamento delle cartelle ad Equitalia. Norme più soft sulla rivalutazione delle pensioni. Secondo quanto si apprende, sul tavolo ci sarebbero diverse opzioni poiché la rivalutazione totale degli assegni fino a 1.400, chiesta dalla commissione Lavoro di Montecitorio, costerebbe troppo. La manovra per ora prevede l'indicizzazione totale per gli assegni fino a 935 euro. Tra le possibilità quella di accogliere solo in parte la richiesta della commissione Lavoro di salvare le pensioni fino a 1.400 euro con una rivalutazione parziale (attorno al 70%) oppure, l'altra ipotesi, sarebbe quella di una indicizzazione al 100% ma solo fino a 2,5 volte il trattamento minimo (poco meno di 1.200 euro) raccogliendo così le riflessioni dell'Istat sull'argomento. Secondo l'Istituto infatti «nei prossimi anni la quota dei pensionati poveri è destinata a crescere a seguito dell'impatto congiunto delle misure di questa e delle manovre precedenti, nonostante l'indicizzazione. Un'eventuale estensione dell'indicizzazione fino a 1.200 euro lordi mensili consentirebbe di tutelare un ulteriore 6,5% dei pensionati a rischio povertà».