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Sconto Ici per le famiglie

Il premier Mario Monti

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Una mano tesa alle famiglie per quanto riguarda l'Ici sulla prima casa. Il governo ha infatti inserito un emendamento alla manovra nella quale è prevista una ulteriore agevolazione. Per la nuova Imu, che si pagherà dall'anno prossimo, «la detrazione – si legge nell'emendamento - è maggiorata di 50 euro per ciascun figlio di età non superiore a 26 anni, purché dimorante abitualmente e residente anagraficamente nell'unità immobiliare adibita ad abitazione principale». Però «l'importo complessivo della maggiorazione, al netto della detrazione di base, non può superare l'importo massimo di euro 400». Nel 2014 la detrazione iniziale prevista di 200 euro scenderà a 170. Ma nell'emendamento depositato ieri sera dal governo è stata introdotta anche una tassa dello 0,76 per cento «per gli immobili detenuti all'estero a qualsiasi uso destinati, delle persone fisiche residenti nel territorio dello Stato. L'imposta è dovuta proporzionalmente alla quota di possesso e ai mesi dell'anno nei quali si è protratto il possesso». Soddisfatta per le agevolazioni l'Udc. Per il segretario del partito Lorenzo Cesa «lo sconto per ogni figlio sul pagamento dell'Imu è un segnale di attenzione concreto nei confronti delle famiglie che chiedevamo a gran voce da lungo tempo. La manovra rimane dura e di grande sacrificio per tutti gli italiani, ma questo e' davvero un ottimo inizio da parte del governo Monti per una nuova stagione di politiche a sostegno dei nuclei familiari». Soddisfatto delle modifiche alla manovra anche il capogruppo del Pd alla Camera Dario Franceschini: «Mi sembra che il Parlamento stia facendo un buon lavoro, lasciando intatto l'impianto, il rispetto degli impegni con l'Europa, ma introducendo alcune correzioni che ne migliorano l'impatto sociale e che tutelano le fasce più deboli come l'Imu ridotta per famiglie con figli». Decisamente critico sulla nuova Imu invece il presidente dell'associazione nazionale dei costruttori edili, Paolo Buzzetti: «La reintroduzione dell'Ici non è avvenuta in modo equo – spiega – e, complessivamente, la manovra del governo Monti è fortemente depressiva per il settore dell'edilizia, già allo stremo». I costruttori dell'Ance sono sul piede di guerra e, pur apprezzando alcune misure, bocciano la manovra del governo Monti nel suo complesso, esprimendo «un giudizio negativo» e auspicando l'avvio di «una fase due» per il rilancio del settore. La crisi per l'edilizia «non accenna ad allentare la presa e per il 2012 non si prevedono miglioramenti», a partire dal comparto residenziale: nei primi nove mesi del 2011 - secondo i dati dell'Osservatorio dell'Ance - le compravendite hanno subito un calo del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2010. E, in tre anni (2007-2010), la riduzione delle abitazioni comprate e vendute è stata di circa il 30%, riportandosi ai livelli di fine anni '90. Inoltre, nel quinquennio 2008-2012, la produzione di nuove case è diminuita del 40,4% e continua l'emorragia dei posti di lavoro (-380.000 da inizio crisi). Tra il 2008 e il 2012, stima sempre l'Ance, «il settore delle costruzioni avrà perso il 24,1% in termini di investimenti riportandosi ai livelli della metà degli anni '90». È un'industria «allo stremo», secondo il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti: «La nuova Ici è stata reintrodotta male, con un moltiplicatore altissimo, senza tener conto che ci sono estimi catastali differenti tra centro e periferia».

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