Il Quirinale: trattamenti pensionistici già allineati al metodo contributivo
Èbastata una nota del Colle per sgombrare il campo dopo le notizie riportate nei giorni scorsi dai quotidiani su possibili privilegi previdenziali per i lavoratori della presidenza della Repubblica. Nel comunicato «si ricorda innanzitutto che dal 2008 è stato introdotto il regime previdenziale contributivo per il personale assunto a partire da tale data. Tale regime sarà generalizzato, pro-quota, a tutto il personale in servizio non appena saranno convertite in legge le disposizioni introdotte in materia dal dl 6 dicembre 2011, n. 201». La presidenza chiarisce poi anche il fronte della perequazione. «Si è autonomamente provveduto a bloccare ogni forma di indicizzazione per le pensioni di qualsiasi importo maturate al 31 dicembre 2007 fino a tutto il 2013 - continua la nota - nonché a riformare i requisiti necessari per il collocamento in quiescenza di tutto il personale in servizio, anche anticipando per alcuni aspetti quanto stabilito successivamente dall'ordinamento generale. Si è, infatti, previsto per uomini e donne il conseguimento del diritto alla pensione di vecchiaia al raggiungimento dei 65 anni di età o di 40 anni di contribuzione.