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Berlusconi: "Italiani benestanti. Ce la faremo"

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Il premier Silvio Berlusconi

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Silvio Berlusconi scende in campo al fianco di Mario Monti. Il suo non è un appoggio esplicito, dichiarato. Ma è nei fatti. E anche nelle parole che felpatamente il Cavaliere pronuncia a Marsiglia, a margine del vertice Ppe. L'ex premier frena il suo partito che vorrebbe fare a pezzi la manovra, chiede al suo successore di mettere la fiducia in modo da approvarla così com'è. Difende l'Italia e la situazione dei conti pubblici. Chiede alla Bce di intervenire. Manovra. «Tutto è migliorabile: nel sistema italiano, per la nostra architettura istituzionale, il governo suggerisce e il Parlamento, che discute, decide e vota», chiarisce il Cavaliere. Che subito dopo rispolvera il suo solito ottimismo e invita tutti a guardare i lati positivi della nostra condizione: «L'Italia ce la farà, non ho mai avuto dubbi, siamo il secondo Paese dopo la Germania, prima di Francia e Gran Bretagna, se sommiamo il debito pubblico e la finanza privata. Riassumendo: siamo uno Stato indebitato e di cittadini benestanti, questa è la vera situazione dell'Italia». È un concetto che più volte ha ribadito, ricordando come il risparmio privato - soprattutto delle famiglie - in Italia è molto alto. Molto più alto degli altri Paesi europei. E dunque se pure abbiamo un debito pubblico a livelli spaventosi, i due dati si avvicinano quasi a compensarsi. Crisi. Il leader del Pdl sottolinea: «L'Italia sta facendo la sua parte» per consentire all'Europa di uscire dallo stallo finanziario in cui si trova. Per questo, a giudizio dell'ex capo del governo, la manovra messa a punto da Monti sta dando i suoi risultati: «L'Italia ci sta riuscendo con questo provvedimento che una sola coalizione politica non poteva approvare e non poteva fare quello che abbiamo deciso dolorosamente di fare». Ici. Berlusconi è contrario a farla pagare anche alla Chiesa. D'altro canto il suo governo non ha mai introdotto questa ipotesi negli anni in cui l'imposta sugli immobili era in vigore. L'esecutivo di centrodestra la tolse solo sulla prima casa nel 2008. Il Cavaliere avverte: «So che tutte le risorse che la Chiesa risparmia le dà in opere di aiuto a chi ha bisogno, su questo quindi ho lasciato ai membri del mio partito piena libertà». È anche un'apertura a quelli che nel Pdl (Verdini, Beccalossi, per esempio) che sono a favore dell'imposizione dell'Ici anche agli isituti ecclesiastici. Frequenze. Poi tocca alla questione della gara per l'assetto televisivo. Per ora il Pdl, nonostante in molti chiedano di far pagare le nuove frequenze del digitale terrestre per risanare il debito pubblico, si è mantenuto cautamente contrario. «C'è molta freddezza - spiega il Cav -, io non ho un'opinione, ma temo che se ci fosse da fare una gara sulle frequenze potrebbe essere veramente disertata da molti». Dell'ipotesi di vendere le frequenze dice: «Temo però che il problema siano i contenuti più che il costo delle frequenze visto che si è sviluppata così tanta concorrenza e Sky ad esempio ha rinunciato ad una gara molto onerosa». Il Cavaliere spiega di «non aver affrontato il problema», ma insiste sulla «rinuncia di un protagonista del mondo televisivo» a partecipare all'asta: «Per quello che ne so io - sottolinea ancora - c'è molta incertezza anche nell'azienda che fa capo a me ma di cui io non mi occupo». Bce. «Se non si arriverà a dare alla Banca Centrale Europea un ruolo di ultima garanzia cioè che possa gestire i debiti sovrani degli Stati non si risolverà nessuna situazione», spiega il leader del Pdl. Merkel e Sarkozy. Berlusconi incontra la prima e ha un breve colloquio con il secondo. Gli viene chiesto se ci siano problemi con i due dopo le risatine in conferenza stampa qualche settimana fa. Risposta secca: «Abbiamo chiarito, non c'è mai stato un problema. Ci sono state nel frattempo numerose telefonate tra noi». Parlando ai deputati dice che la divisione tra i due era plateale.    

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