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Addio banche. Soldi in cassaforte

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Addio alle banche. Sempre più italiani scelgono di chiudere i conti correnti e di tenere denaro e altri beni a casa propria. Ma non nel tradizionale materasso. I tempi sono cambiati. Da sei mesi sono aumentate le richieste di installare casseforti. Sarà per la paura che gli istituti di credito possano chiudere le saracinesche e i bancomat smettere di distribuire banconote. O, più semplicemente, per il timore che alla fine della discussione su come ritoccare la manovra economica, il Parlamento autorizzi il prelievo forzoso dai conti bancari. È già successo una ventina di anni fa. Meglio avere i risparmi a portata di mano o cambiarli in valuta forte (franchi svizzeri e dollari) e custodirli nel forziere di casa. «I cittadini vogliono proteggere gli oggetti di valore anche perché i furti in appartamento e gli scippi sono in aumento - spiega Antonio Fedeli, direttore della Fedeli Porte Blindate - Una tendenza consolidata. Sono anni che gli italiani ci chiedono porte blindate anche per la camera da letto o per altri ambienti dove ripongono i loro beni». L'aumento delle richieste c'è: «Per quanto ci riguarda - precisa ancora Fedeli - abbiamo registrato un incremento del 5-6 per cento a partire dalla metà di quest'anno». Ci sarà pure la crisi ma sulla sicurezza non si risparmia: «Magari fanno battute, come "se i ladri entrano a casa mia trovano soltanto le pulci" - sorride Fedeli - ma poi tutti vogliono proteggere i propri risparmi». Stessa musica anche per la Sipro, una delle più importanti aziende italiane del settore Sicurezza. «C'è un incremento di richieste per casseforti e cassette di sicurezza - spiega Marco Simoni, dello staff di direzione della società - Dalle nostre statistiche risulta anche che c'è una richiesta maggiore di contanti». Non è tutto. «Le banche sono sommerse dalle richieste di cassette di sicurezza. Evidentemente tanti cittadini pensano che sia meglio non tenere soldi nei conti correnti». Una convinzione che è un ritorno all'immagine dei soldi nel materasso. «È l'ennesima prova - tuona il sociologo Franco Ferrarotti - del diffuso analfabetismo economico e finanziario dei nostri concittadini. A questo punto, più che una cassaforte sarebbe meglio acquistare un frigorifero gigantesco, almeno si avrebbe cibo assicurato». Insomma, secondo Ferrarotti, «non si capisce che oggi il denaro contante non è come quello di una volta, fondato sull'oro o l'argento che le monete contenevano. Adesso i soldi non sono "sonanti" ma pezzi di carta che hanno un valore convenzionale. Tenerli a casa o in banca è la stessa cosa». Si tratta, ribadisce ancora il sociologo, di «un atteggiamento anacronistico. Spero piuttosto che ci si renda conto che le casseforti non sono la soluzione alla crisi».

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