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La manovra di Monti cancella la foto di Vasto

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Roland Barthes scriveva nel 1980 che la fotografia «ripete meccanicamente ciò che non potrà mai più ripetersi esistenzialmente». È accaduto una volta, non accadrà più. Si potrebbe a lungo discutere e filosofeggiare su questa affermazione, ma è più semplice prendere in mano una foto che negli ultimi mesi è stata spesso evocata. E rendersi conto che con il passare del tempo è praticamente impossibile replicare "esistenzialmente" quello scatto. L'immagine è quella di Vasto che ha segnato la nascita del Nuovo Ulivo: Pier Luigi Bersani, Nichi Vendola e Antonio Di Pietro. Sono bastate poco più di due settimane di governo Monti per tornare al punto di partenza. Ognuno per sé. La rottura più profonda si registra tra Pd e Idv, che insieme si erano già presentati alle elezioni Politiche del 2008. Tonino e i suoi, dopo aver votato la fiducia al governo, non perdono occasione per fare il controcanto. Così, approvata la manovra, hanno annunciato che non voteranno un testo che colpisce i soliti noti e che è il frutto di «accordi sottobanco» tra Pdl e Pd. «L'Idv farà opposizione dura e costruttiva - ha ribadito ieri Di Pietro in un'intervista all'Unità -. Il governo deve riscrivere la manovra e accogliere alcune nostre proposte». E in serata, dopo che è stata bocciata l'idea di stipulare un accordo con la Svizzera per tassare capitali illegalmente esportati all'estero, ha rincarato la dose: «Ogni giorno che passa, l'esecutivo è sempre più a difesa degli evasori, mafiosi e criminali e non degli italiani». Parole che in questi anni l'ex pm ha riservato esclusivamente a Silvio Berlusconi ma che, un po' a sorpresa, vengono rispolverate anche per Monti. La polemica più dura, però, è quella con Bersani che già martedì aveva invitato Di Pietro a smetterla pena la rottura dell'alleanza. «Stupisce - è la replica - l'atteggiamento intimidatorio e ricattatorio dell'amico Bersani». Accuse respinte al mittente dal segretario: «Noi siamo qui a difendere i ceti popolari, Di Pietro può tendere l'elastico e dire che protesta di più ma non parli di inciuci con la destra. Non si permetta». A questo punto, vista la situazione, il commento del vicesegretario Democratico Enrico Letta è una sentenza: «Prendo atto che Di Pietro si sta allontanando. Mi auguro che ci ripensi, soprattutto se, nella manovra, ci saranno le modifiche che auspichiamo. Una cosa è comunque certa: le alleanze future del Pd non sono un tema all'ordine del giorno. Ne discuteremo in futuro. Ed è chiaro che molto dipenderà da come si affronterà questa esperienza». La foto di Vasto è definitivamente strappata? Non la pensa così il leader di Sel Nichi Vendola: «La foto di Vasto non appartiene ad un album di famiglia del ceto politico e non abbiamo quindi il diritto di stracciarla». Nel frattempo anche lui ha presentato la sua contromanovra.  

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