L'assegno anti-crisi e il pressing su Bertone
{{IMG_SX}}«Perché la Chiesa non fa un bel gesto in tempi di crisi?». Sono parole che un vescovo italiano avrebbe rivolto direttamente al cardinal Bertone, segretario di Stato vaticano. Il bel gesto avrebbe riguardato il tema caldissimo dell'esenzione Ici della Chiesa cattolica. La proposta per la Santa Sede era di staccare un assegno in «risarcimento» degli eventuali tributi non pagati. Per dare un segnale che anche la Chiesa partecipa alla crisi. Il vescovo a proporla sarebbe stato Vincenzo Paglia, che ora è a Terni, ma che sarebbe tra i candidati alla prestigiosissima poltrona di Patriarca di Venezia. E che, soprattutto, viene dal movimento di Sant'Egidio. Come Andrea Riccardi, ministro della Cooperazione Internazionale, che di Sant'Egidio è fondatore. Riccardi, appena due giorni fa, è intervenuto anche lui sul tema dell'esenzione Ici per la Chiesa cattolica. Chiedendo che «per quelle che possono essere le attività commerciali gestite dalla Chiesa, dai religiosi, dalle associazioni cattoliche vigilino i Comuni o chi è preposto a questo per vedere se l'imposta viene pagata e intervenga. Inutile fare una grande battaglia. Si tirino fuori i casi, si valuti caso per caso e si intervenga: se c'è stata malafede si prendano le misure necessarie». Il racconto della chiacchierata di Paglia con Bertone va preso con tutti i condizionali del caso. L'intervento di Riccardi sarebbe stato successivo a questa chiacchierata. È il segnale di una volontà comune di esporsi? D'altronde, Sant'Egidio paga l'imposta con le differenze descritte dalla legge. Non la deve pagare per l'ex convento che fa da quartier generale alla comunità, né per le sue case per anziani. Ma la deve pagare per il ristorante che la comunità gestisce a Trastevere. Così, sulla questione Ici, oltre a dinamiche politiche, si sono innestate ora anche dinamiche ecclesiali, come la corsa per il Patriarcato di Venezia: lo stesso Riccardi si sarebbe speso in favore di una nomina di Paglia. Fino all'intervento di Bagnasco, i vescovi avevano parlato della esenzione Ici soprattutto attraverso il quotidiano Avvenire. E sulla manovra, c'era stato un solo intervento, quello del vescovo Giancarlo Bregantini, presidente della Commissione Lavoro della Conferenza Episcopale, che aveva detto che si poteva fare di più «sui redditi alti». Poi Riccardi, e quindi Bagnasco: il primo ha chiesto più controlli, il secondo si è detto disponibile ad essere controllato.