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Lo spread torna a salire e tocca quota 444. Piazza Affari scende

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Adimostrazione che, nonostante gli incoraggianti segnali degli ultimi giorni, l'Italia resta sulla graticola. Ed è una graticola piuttosto costosa visto che, secondo le nuove stime contenute nella relazione del Tesoro al Parlamento, l'effetto spread peserà sui nostri conti per 16,9 miliardi nel 2012. La spesa per interessi balzerà infatti dai 77.324 milioni del 2011 ai 94.214 stimati per il prossimo anno. Con gli interessai che saliranno dal 4,9% al 5,8% del Pil. Ieri intanto la giornata si è chiusa con dato poco incoraggiante. Il differenziale tra i Btp e i bund tedeschi ha infatti superato quota 400 fermandosi a 444 punti base. Si tratta di 56 punti in più rispetto alla seduta di mercoledì. Mentre il rendimento dei buoni decennali è arrivato al 6,46%. E pensare che la mattinata era cominciata con segnali incoraggianti. Alle 11 lo spread era a 377 e tutto lasciava pensare ad un'altra giornata positiva. Poi l'impennata. A mezzogiorno supera quota 390 (395), 403 intorno alle 14, 410 alle 15, 424 alle 16.30. Infine la chiusura a 444. Neanche la notizia del taglio dei tassi da parte della Bce, il secondo nel giro di un mese e mezzo, serve ad invertire la rotta. L'inversione di tendenza, secondo gli analisti, è legata soprattutto alla nuova smentita, da parte della Banca centrale europea, dell'ipotesi di prestiti diretti ai governi e, contestualmente, all'incertezza del vertice Ue che si è aperto a Bruxelles. Incertezza e dubbi che, insieme al taglio delle stime del Pil e alle anticipazioni sulla ricapitalizzazione delle banche italiane stimato dall'Eba, condizionano profondamente anche l'andamento delle Borse. Con Milano che conquista il primato poco invidiabile di peggiore piazza in Europa perdendo il 4,29%. Significativo, ovviamente, il calo dei titoli bancari con Mps che ha fatto segnare un -9,15% seguita da Intesa Sanpaolo (-8,92%), Unicredit (-7,2%) e Bpm (-6,28%). Giù del 9,38% invece Finmeccanica che paga sia il taglio dei prezzi obiettivi da parte di due banche d'affari (Goldman Sachs e Bofa Merrill Lynch) ma anche quello del rating da parte di Fitch. Le attese che per un nuovo aumento di capitale trascinano il titolo Fonsai a -9,64%. Scivolone che pesa anche su Mediobanca (-10,42%) dopo che l'istituto (il più esposto assieme a Unicredit verso la compagnia assicurativa) ha inviato una lettera alla società chiedendo espressamente di rafforzare il patrimonio. In controtendenza Lottomatica, in rialzo del 2,36%. Vanno invece ancora giù i titoli del Lingotto. Fiat Industrial ha perso il 7,09%, Fiat ha lasciato il 3,34%, mentre Exor, cassaforte della famiglia Agnelli, ha ceduto il 4,42. Nic. Imb.

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