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Manovra, piangono 7 pensionati su 10

Il ministro del Welfare Elsa Fornero

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Il blocco della perequazione, ovvero il mancato adeguanto al costo della vita, interesserà il 76,5% delle pensioni. Tale è la percentuale di quei trattamenti superiori a due volte l'assegno minimo. È una misura che consente di ottenere risparmi immediati mentre per le altre misure i risultati si vedranno nel medio lungo termine. Si tratta di un sacrificio pensante, «abbiamo agito con l'accetta» ammette il ministro del Lavoro Elsa Fornero parlando in Commissione Lavoro della Camera ma poi ha detto di essere disponibile a modifiche, «purchè sia proposta una copertura che garantisca i saldi». Nella relazione tecnica che accompagna la manovra emerge che i risparmi attesi dal blocco dell'indicizzazione, sono, al lordo del fisco, pari a 3,85 miliardi nel 2012 (al netto del fisco 2,89 miliardi) a 6,7 miliardi rispettivamente nel 2013 e nel 2014 (al netto del fisco 4,9 miliardi) e a oltre 6,6 miliardi nel 2015 (4,8 miliardi al netto del fisco). Oltre al blocco dell'indicizzazione, altra misura è l'abolizione delle pensioni di anzianità. «È stata una soluzione piuttosto drastica ma l'obiettivo è allungare la vita lavorativa e alzare l'età media di pensionamento» ha detto la Fornero sottolineando che si tratta di misure che hanno «un respiro di lungo periodo» e non se ne faranno altre. Risultato: dal 2018 non dovrebbe più essere possibile andare in pensione anticipata rispetto all'età di vecchiaia. In quella data dovrebbe quindi concludersi il periodo di transizione. Fornero ha poi ricordato che ci sono ancora «persone che vanno in pensione a 57 e forse a 56 anni, con una media quindi di 58,3 mesi». Inoltre con l'abolizione delle finestre che sono «un bizantinismo vessatorio», si fa un'operazione di trasparenza. Quanto al contributivo infine è «sempre sostenibile» dal punto di vista economico e serviranno «piccoli aggiustamenti». Il ministro ha spiegato anche la ratio della equiparazione dell'età pensionistica tra uomini e donne. «Andare in pensione prima» degli uomini è «una compensazione che non risponde a criteri di equità». Allineare le pensioni tra donne e uomini, ha detto il ministro, è anche una questione di pari opportunità perchè è inaccettabile una sorta di «compensazione». «Sono ministro anche delle pari opportunità - ha puntualizzato - e sono meno tenera verso un assetto sociale che segmenta e scoraggia e poi ti dà il contentino». Quanto alle difficoltà del percorso parlamentare, il ministro ha aperto a aggiustamenti «ma nel rispetto dei saldi». La riforma delle pensioni va di pari passo a quella del mercato del lavoro che deve dare «occupazione ad un maggior numero di persone». Ma «un mercato del lavoro più flessibile ha bisogno di ammortizzatori sociali». Sulle risorse ha detto che è stato raggiunto «un gentlemen's agreement». Se ne riparlerà nei prossimi giorni. Un messaggio alle imprese che «devono smettere di pensare che si possono toccare i lavoratori ancora giovani su programmi di pseudo ammortizzatori sociali». E a breve, martedì la Fornero incontrerà il Governatore di Bankitalia Visco proprio sulle pensioni. Nella relazione alla manovra emerge che dal pacchetto previdenza il Governo prevede di risparmiare 2,7 miliardi nel 2012, 5,968 miliardi nel 2013 e oltre 20mld dal 2018. Quanto all'evasione fiscale è il sottosegretario Catricalà a Ballarò ad avvertire: «Da oggi mentire al fisco è reato».

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