Bertone: "I sacrifici fanno parte della vita"
"I sacrifici fanno parte della vita": il Parlamento faccia la sua parte. Il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone non si limita a dare un giudizio positivo sulla manovra Monti, ma fa un passo più in là e si rivolge direttamente alle Camere, chiamate a votare il pacchetto "salva-Italia" licenziato dal governo. L'occasione per la presa di posizione, che naturalmente va letta come una posizione della Santa Sede, è stato un concerto nella basilica di S. Maria in Aracoeli in onore dei Cavalieri di Colombo, a margine del quale i cronisti hanno interpellato il cardinale. E la prima parola che ha pronunciato è stata quella che l'altra sera in conferenza stampa il ministro Elsa Fornero non è riuscita a dire: sacrifici. Indicandoli come parte dell'esistenza, inevitabili in alcuni casi, Bertone si è schierato chiaramente a favore delle misure messo in cantiere dal nuovo Esecutivo. Poi l'appello ai parlamentari: "Io auguro al governo e al Parlamento - ha detto - di fare bene la loro parte per questo decreto salvezza-Italia e certamente invito tutti a prendere la loro quota di responsabilità per sostenere tutti i provvedimenti". L'obiettivo è "aiutare la società italiana a uscire da questa crisi a testa alta". L'ITALIA NON FALLIRÀ Bertone ha anche citato i giudizi già espressi da Osservatore Romano e Avvenire. Il giornale vaticano nel dare un resoconto dell'intervento del presidente del Consiglio alla Camere punta sull'auspicio espresso da Monti - "l'Italia non fallirà" - riporta il passaggio sui sacrifici - "temporanei e circoscritti" - ma anche l'avvertimento che non prendere subito queste misure significherebbe "farne di ben più gravi tra poche settimane e pochi giorni, mettendo a rischio la ricchezza accumulata". Lo stesso Osservatore Romano cita poi Avvenire, che in un editoriale del direttore Marco Tarquinio, sottolinea che "ci volevano intelligenza e coraggio per mettere su una rotta sicura la nave Italia" e "né l'una né l'altro sono mancati a Mario Monti e ai ministri del suo governo". Una promozione a pieni voti, quindi, quella che arriva dal giornale della Conferenza episcopale italiana, che parla di manovra "inevitabile" e "non liquidabile sotto il segno dell'iniquità". "Poteva essere più equa? - si chiede Tarquinio - Facile dire di sì", è la risposta ma, aggiunge, "poteva pure essere molto meno equa e molto meno lungimirante, come in passato (anche in un passato recente) è ripetutamente accaduto". LA CHIESA FARÀ LA SUA PARTE Le osservazioni del mondo della Chiesa sui provvedimenti in tema dei conti pubblici hanno riportato sotto i riflettori anche le polemiche sull'Ici e sulle esenzioni di cui la Chiesa stessa gode. "Il problema dell'Ici - ha detto in proposito Bertone - è un problema particolare, da studiare e approfondire, però la Chiesa fa la sua parte, specialmente a sostegno alle fasce più deboli della popolazione e quindi compie, mi sembra, un'attività a favore della società italiana".