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I sindacati scendono in piazza ma divisi e in polemica tra loro

Il segretario generale della Cgil Susanna Camusso

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Cgil, Cisl e Uil proclamano lo sciopero contro la manovra ma separati anche se nello stesso giorno. L'iniziativa l'hanno presi per prima Cisl e Uil che hanno annunciato due ore di sciopero per chiedere al governo di aprire una trattativa sulle misure da adottare contro la crisi. I leader dei sue sindacati, Bonanni e Angeletti, chiederanno «agli iscritti di uscire dagli uffici e dalle fabbriche per le ultime due ore di lavoro per uno sciopero-protesta e di recarsi davanti alle prefetture per far sentire la nostra voce ed aprire un negoziato». A Roma la manifestazione si terrà davanti alla Camera. L'annuncio della mobilitazione dei due sindacati avrebbe provocato un certo malumore in Cgil. Al quarto piano di corso d'Italia, su Facebook, si rivela che «la scelta di Cisl e Uil è in continuità con la strategia del sottoscala di palazzo Grazioli». Raccontano in Cgil, che dopo l'incontro con il premier Mario Monti, «ci si era lasciati - tra Camusso, Bonanni e Angeletti - con la volontà di una iniziativa comune. Volontà confermata dallo stesso Angeletti che dava appuntamento per domani ai tre leader sindacali». Intanto, raccontano ancora a Corso d'Italia sul social network, «nei territori la Cisl dava indicazioni per avviare iniziative autonome in risposta all'ipotesti temuta di uno sciopero della Cgil». Ieri dopo l'annuncio di Cisl e Uil, arriva «l'irritazione» della Cgil: «abbiamo scoperto da chi aveva imparato Sacconi». Al quarto piano poi sottolineano che «il problema di Cisl e Uil è unicamente quello di avere un confronto e non le necessarie modifiche». In una nota poi il sindacato di Corso d'Italia sottolinea di aver «proposto a Cisl e Uil di decidere insieme misure ed iniziative per cambiare la monovra, la risposta - afferma la Cgil - ci è arrivata tramite conferenza stampa con relative autonome decisioni». La Cgil poi fa sapere che da oggi promuove presidi davanti alle Prefetture, con il coinvolgimento dei Comuni, delle Province e Regioni su questo tema, pronta a favorire iniziative unitarie dove si determineranno le condizioni. «La manovra contiene poche novità positive (sulla crescita e sulle infrastrutture) e molte parti gravi. Carica su lavoratori e pensionati (già colpiti dalle precedenti manovra) un carico pesantissimo», si legge nella nota. «La non indicizzazione per le pensioni basse è una tassa sulla povertà, l'anzianità a 40 anni diventa impraticabile e provoca gli effetti di sottrazione di un diritto e di destabilizzazione del mercato del lavoro e la somma di Imu, Iva e addizionali Irpef Regioni e Comuni più accise spostano sui soliti noti gran parte delle entrate», afferma la Cgil. In serata il tentativo di appianare le divergenze. È arrivata la comunicazione che i tre sindacati si vedranno domani per fare il punto sulla manovra.

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