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E le lacrime strozzano le parole in gola alla Fornero

Manovra, le lacrime del ministro Elsa Fornero

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Ha fatto una specie di sorriso forzato, poi le parole le si sono strozzate in gola ed è ammutolita sopraffatta dalla commozione. Abbiamo saputo di donne scoppiate in lacrime durante le riunioni del Consiglio dei Ministri ma nessuna lo aveva mai fatto durante una conferenza stampa. Invece ieri sera Elsa Fornero, responsabile del Welfare, si è dovuta fermare per quel groppo che l'ha bloccata dopo aver spiegato la riforma della previdenza e mentre stava annunciando la deindicizzazione, per due anni, delle pensioni. Ha detto che i vincoli finanziari che ci impone l'Europa «sono severissimi», ha spiegato che «nessuna riforma dà risparmi nell'anno successivo», perché si tratta di un «meccanismo lungo». «E questo sì ci è costato molto anche da un punto di vista psicologico», ha proseguito, fermandosi però al momento di pronunciare la parola «sacrifici». C'è stato qualche secondo di silenzio, Mario Monti l'ha guardata mentre il ministro cercava di asciugarsi le lacrime con un fazzoletto, poi le ha bisbigliato un «posso?». Elsa Fornero l'ha guardato ed è riuscita a dire «sì». Così ha preso la parola il premier per proseguire l'illustrazione delle misure previdenziali previste dalla manovra. Con disinvoltura ha spiegato il meccanismo della deindicizzazione che ha suscitato la commozione del ministro del Welfare, ma alla fine, rivolto alla sua collega l'ha spronata: «Commuoviti ma correggimi». E il video delle sue lacrime ha già riempito blog e social network. Ma non è stato l'unico momento in cui il nuovo governo ha mostrato di avere una scarsa dimestichezza con il mondo dei media e anche un affiatamento tra i singoli membri non ancora perfetto. Così è successo che Corrado Passera, ministro per lo Sviluppo economico, illustrando gli interventi che riguardano il suo settore si sia rivolto alla Fornero chiamandola Emma (come la presidente di Confindustria?...) e non Elsa. Sorrisetti tra i giornalisti colti dal ministro che si è girato verso la collega e ha rettificato, «Elsa». Piccola gaffe anche per Mario Monti sempre quando il governo stava illustrando le misure in un settore delicatissimo come quello della previdenza. Il presidente del Consiglio si è lasciato andare, a proposito delle pensioni minime, di aver «appreso solo oggi che ammontano a 480 euro». Una ammissione grave, che un premier non può certo dichiarare tranquillamente in conferenza stampa. Pa. Zap.

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