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Scontro sul processo Mediaset, bocciate le richieste della difesa

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Lalevata di scudi è arrivata da alcuni parlamentari del Pdl come Jole Santelli che ha parlato di «accanimento giudiziario» contro l'ex Presidente del Consiglio. La questione è stata sollevata da Niccolò Ghedini e Piero Longo, gli avvocati dell'ex premier all'apertura dell'udienza di ieri mattina. Longo, sventolando in aula il provvedimento con cui il Csm nell'aprile 2008 ha «applicato» temporaneamente il presidente del collegio Edoardo D'Avossa, nel frattempo nominato alla guida del Tribunale di La Spezia, per concludere il dibattimento che aveva cominciato anni fa, ha sostenuto: «La delibera del Consiglio Superiore della Magistratura ha stabilito che il giudice può essere applicato solo il lunedì». Per questo, per il legale, vanno «invalidate tutte le udienze che si sono tenute in un giorno diverso». In sostanza la richiesta è stata: udienze solo il lunedì. Ma l'eccezione, a cui si sono associati anche gli altri difensori, è stata bocciata dai giudici – D'Avossa compreso – in quanto ritenuta «giuridicamente irrilevante». E non solo. È stato anche rilevato che non è «ravvisabile» in alcun modo «l'interesse dell'imputato» di essere processato solo il lunedì e che comunque il provvedimento di Palazzo dei Marescialli era stato preso in quei termini per contemperare le esigenze dei due legali, in quanto sono anche parlamentari, e dello stesso Berlusconi. E se Ghedini ha osservato «che si sarebbe dovuto modificare la delibera», Longo ha spiegato «di aver intenzione di portare avanti per tutto il processo questa eccezione di nullità». In più, in una pausa dell'udienza, sempre Longo ha commentato: «C'è disobbedienza a una delibera del Csm e quindi materia per un procedimento disciplinare che, però, non faranno mai». Ma la decisione di respingere l'istanza della difesa dell'ex premier, ha sollevato critiche da parte dei parlamentari del Pdl. «Quello che è accaduto dimostra ancora una volta, c'è un vero e proprio accanimento giudiziario – ha protestato Jole Santelli – Pur di accelerare i processi a Berlusconi a Milano si stravolgono le delibere del Csm e vengono giudicate le eccezioni delle difese "giuridicamente irrilevanti". Evidentemente per Berlusconi la regola della legge è uguale per tutti non vale». Intanto il processo, cominciato il 21 novembre 2006, sospeso più volte - in particolare per attendere le decisioni della Consulta sul Lodo Alfano e sul legittimo impedimento - e ripreso lo scorso 28 febbraio, è stato aggiornato al prossimo 17 dicembre, sabato.

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