Delegazione dei giovani senza donne L'ira della Fornero: è sbagliato
Quando sono entrati nella sala Verde, Elsa Fornero si è subito adombrata. Sei e tutti maschi i rappresentanti del Forum dei giovani, neanche una ragazza. "Come ministro delle Pari opportunità - ha detto Fornero, anche titolare del Welfare - devo sottolineare che se neanche i giovani hanno la consapevolezza che il contributo delle donne deve essere valorizzato non si va da nessuna parte" ha dichiarato stigmatizzando tale atteggiamento come "culturalmente sbagliato". Poi Fornero con il premier Mario Monti e il presidente Inps sono passati a illustrare le misure della manovra ai giovani, i primi ad essere ricevuti: Una volta fuori da palazzo Chigi la replica: "Noi siamo stati eletti dal congresso, c'erano anche donne candidate ma non sono state votate - ha detto Carmelo Lentino a nome del Forum - E poi dall'altra parte del tavolo di donna ce n'era una sola". Fuori impazza già lo shopping natalizio nella prima domenica di dicembre, e in molti guardano incuriositi palazzo Chigi in piena attività, con gli accessi presidiato da forze di polizie. Il tour de force (certo irrituale cadendo di domenica) del governo rafforza la fama di inossidabilità di SuperMario che mette in fila in una sola mattinata i rappresentanti di oltre 70 sigle, dai sindacati, alle imprese, agli enti locali. Per poi riunire nel pomeriggio il consiglio dei ministri. L'intervento del ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda, puntuale e voce sommessa, sfida il livello di attenzione degli amministratori locali, fioccano gli sms, ma poi la riunione si elettrizza grazie al sindaco di Bari Michele Emiliano, che inaugura la telecronaca via Twitter dell'intera riunione con il premier, per la gioia dei giornalisti. Emiliano racconta tra l'altro del ritardo di tre quarti d'ora del presidente del Consiglio e di "Vendola che deve scaricare la tensione parlando con Burlando...". E dire che in mattina la leader degli industriali Emma Marcegaglia aveva dato precise indicazioni ai suoi collaboratori, mettendo fine a una solida consuetudine. Niente sms dalla sala Verde in sala stampa per informare in diretta, solo dichiarazioni ufficiali al termine dell'incontro. Passerelle individuali dei sindacati in sala stampa: il primo a scendere, l'aria certo non allegra, è Luigi Angeletti (Uil) che illustra le misure. Infine sbotta: "Le notizie brutte sono talmente tante che qualcuna me la sono dimenticata" dice parlando di pensioni. Poi è la volta di Raffaele Bonanni (Cisl), da sola la leader Cgil Susanna Camusso convocherà i giornalisti qualche ora dopo. Scambio di battute tra Monti e Angeletti: "I costi della politica verranno ridotti, a partire dal governo" ha detto Monti. Pronta la replica del segretario Uil: "Non finendo a quelli del governo". E il professore di rimando: "Certo, non finendo a quelli del governo". Il lavorio a palazzo Chigi a metà mattina viene scandito dagli slogan di qualche decina di lavoratori di società appaltatrici di Trenitalia, raggiunti da lettere di licenziamento. «Il lavoro non si tocca», «giù le mani del lavoro» gridano sotto gli occhi incuriositi dei primi Babbo Natale.