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Salta ancora l'incontro Berlusconi-Bossi. Il Cav sparisce

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Erastato annunciato dall'ex premier lunedì scorso e si sarebbe dovuto tenere ieri pomeriggio. Invece ancora una volta il Cavaliere e Senatùr non si sono incrociati. Bossi aveva già saltato un altro meeting in calendario, quella volta previsto ad Arcore quasi due settimane fa. Ma il leader della Lega non ne volle sapere di andare nella villa-residenza dell'ex capo del governo. Anzi, non manca occasione ormai di marcare la sua distanza dal leader del Pdl. E vorrebbe che al contrario fosse il capo della coalizione a recarsi in via Bellerio, dove ha sede il partito del Carroccio. Stando alle indiscrezioni che sono circolate, Bossi vorrebbe portare Berlusconi nella mensa del partito e farlo pranzare lì ad uso e consumo delle telecamere. Un modo anche per sottolineare il ritorno alla vita normale, alla vita umile. Se gli riuscisse il colpo di trascinare il Cavaliere, sarebbe anche un modo per i leghisti per dimostrare di aver riportato l'ex capo di governo «tra il popolo». C'è poi una ragione più politica e riguarda il fatto che la Lega in questa fase ha bisogno di recuperare un rapporto con il proprio elettorato. Rapporto sfilacciato, rotto, logorato dall'esperienza di governo. Inevitabilmente il legame con Berlusconi richiama proprio gli anni dell'esecutivo assieme. Anche per questo Bossi vuole staccarsi. E mostrarsi distante. Roberto Maroni lo rivendica pure: «Io sono stato contrario a questo incontro, non si capisce perché bisognasse farlo, è un bene che non si sia fatto». Domani riapre il Parlamento del Nord alla Fiera di Vicenza, la giornata dell'orgoglio leghista. Forse anche per questo un incontro con Berlusconi sarebbe stato considerato «inopportuno». Il Cavaliere ne prende atto e vola via da Roma per qualche giorno di riposo. Motivo per cui l'ex premier non sarà presente oggi all'udienza in Tribunale a Milano sul caso Mediaset, che lo vede imputato per frode fiscale assieme ad altri, e non sarà a Palazzo di Giustizia nemmeno lunedì per l'udienza preliminare che lo vede imputato per la vicenda dell'intercettazione Fassino-Consorte che fu pubblicata sul Giornale. È stato il suo avvocato, Niccolò Ghedini, a spiegare il cambiamento di programma improvviso. Ghedini è intervenuto anche sul processo Ruby per spiegare che la prima udienza dibattimentale «è andata bene per la difesa anche se con un teste dell'accusa. Ci sono elementi - ha detto il legale al termine dell'udienza - che dimostrano l'estraneità di Silvio Berlusconi alla vicenda e che dimostrano come le indagini nei confronti dell'ex premier siano iniziate molto prima la sua iscrizione nel registro degli indagati». F. d. O.

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