Monti incontra partiti e sindacati
Fino a ieri ha lavorato con i suoi ministri e i tecnici del ministero del Tesoro. Ha proposto, limato, corretto. Da oggi, però, inizia il week end più difficile per Mario Monti. Perché dovrà incontrare e soprattutto convincere i leader dei partiti politici e poi quelli dei sindacati della bontà della sua Manovra, del fatto che le misure, pesanti, sono le uniche che possono portare l'Italia fuori dalle sabbie mobili della crisi. Ieri il premier è salito al Quirinale per spiegare le misure del governo al presidente della Repubblica ma l'incontro non nascondeva particolari insidie. Napolitano è il primo sostenitore del Professore, ha sempre sposato la sua linea del rigore declinato con l'equità sociale e lo ha ribadito in un messaggio inviato al congresso del Psi a Fiuggi: «La profondità della crisi economica richiede che nel nostro Paese si assumano misure conseguenti in grado di conciliare il rigore con l'equità e di promuovere l'indispensabile crescita della nostra economia». Difficile, molto più difficile sarà da oggi convincere i partiti. Far digerire al Pdl la reintroduzione dell'Ici e la patrimoniale sui redditi più alti, al Pd la riforma delle pensioni. Dopo aver tenuto le carte coperte, scontando qualche critica, Monti alzerà il velo sulla manovra iniziando ad incontrare, in mattinata, i leader del Terzo Polo, poi il segretario del Pdl Angelino Alfano e infine, in serata, quello del Pd Pier Luigi Bersani. Un confronto al quale i partiti assicurano di arrivare senza paletti né condizionamenti ma nel quale ognuno metterà l'accento sulle proprie priorità. A tutti Monti ribadirà quello che da settimane va ripetendo ai suoi ministri, che l'azione del governo si muove su tre gambe: rigore, equità e crescita. Filosofia da tradurre in cifre e, sarebbe il ragionamento del premier, i numeri sono indipendenti dai desiderata delle varie forze politiche. Ma il vero scoglio, prima dell'approvazione in consiglio dei ministri, sarà domani il faccia a faccia con le parti sociali, dai sindacati alla Confindustria, che sulla riforma della previdenza annunciano le barricate. L'atteggiamento dell'ex commissario Ue sarà inspirato alla massima attenzione ma è difficile che Monti, visti i tempi stretti che vuole l'Europa e la gravità della crisi, possa venire incontro alla richiesta del leader della Cisl Raffaele Bonanni che ha chiesto «una vera trattativa». Non che il premier non creda nella concertazione ma almeno per il primo pacchetto di interventi il tempo è tiranno se si vuole rispettare la tabella di marcia che permetta l'approvazione definitiva entro Natale. Intanto però dal segretario della Uil Luigi Angeletti arrivano parole non certo distensive, intervenendo al congresso del Psi a Fiuggi: «Quello di domani con Mario Monti sarà sicuramente un rito nel quale probabilmente avremo informazioni carenti e lacunose». Il leader del sindacato ha assicurato che darà al governo alcuni consigli utili «ma certamente non verranno seguiti». Ma per quanto riguarda le pensioni la chiusura della Uil è totale: «Sarebbe davvero inaccettabile, un atto profondamente ingiusto, chiedere ai lavoratori di superare "quota 40" per il versamento dei contributi». Dura anche la segretaria della Cgil Susanna Camusso: «Non si può pensare che la soluzione dei rapporti con le organizzazioni sindacali sia presentare le misure a pochi minuti dal Cdm. Non è un'apertura di confronto, ma un'illustrazione». Il leader della Cisl Raffaele Bonanni concede invece qualche piccola apertura: «Si sta parlando di problemi di milioni di persone – premette – quindi la parola d'ordine è equità». Sulla possibilità che si possa arrivare allo sciopero Bonanni taglia corto: «Quello che la Cisl vuole evitare è che si costruisca una sceneggiata. C'è chi protesta e chi decide, in mezzo ci sono i pensionandi che sopportano una mazzata mai così forte. Noi a questo scenario non ci stiamo, siamo per trovare una soluzione responsabilmente». Finito il tour de force con partiti e sindacati Monti porterà la manovra lunedì in Consiglio dei Ministri, poi la illustrerà in Parlamento. E infine l'8 dicembre incontrerà a Milano il Segretario al Tesoro Usa, Timothy Geithner.