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Le pensioni agitano i politici. Idv: «Se si supera quota 40 votiamo no»

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Troppopoco tempo perché i partiti della maggioranza e le parti sociali possano determinare cambiamenti sostanziali. Il nodo che agita di più gli animi è quello delle pensioni, che trova i sindacati contrari e vede molti esponenti politici esprimersi con dubbi o proporre paletti per dare il proprio via libera. Il premier Mario Monti ha garantito misure nel segno del «rigore, crescita ed equità», linea replicata dal ministro del Lavoro Elsa Fornero nell'anticipare da Bruxelles i punti cruciali del pacchetto pensione e sul sostegno ai giovani. Ieri è stato lo stesso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a ribadire la necessità di «conciliare il rigore con l'equità» nelle misure che si dovranno prendere. Sul tavolo di una trattativa che, per mancanza dei tempi tecnici, non ci sarà, politici e parti sociali hanno solo la garanzia che nel complesso il pacchetto della riforma deve essere «equa». Oggi sarà uno giorno di snodo. Monti incontrerà, uno alla volta, i segretari dei partiti politici che lo sostengono. Si inizia la mattina con il terzo polo, si prosegue con il Pdl, per poi chiudere in serata con il Pd. Domani mattina toccherà alle Parti Sociali dai Sindacati alla Confindustria. Il clima è teso. Nessuno si sente di voltare le spalle a misure che, anticipate dai giornali, nel giro di pochi giorni hanno contribuito a raffreddare lo spread. Nel Pd il boccone amaro da digerire sono le pensioni, nel Pdl la patrimoniale e l'incrudelirsi dell'Ici. I sindacati sono contrari a un'innalzamento della soglia dei 40 anni di contributi per la pensione di anzianità. Ieri Bonanni ha ancora ribadito di volere «una trattativa e non una semplice consultazione». Go and Stop anche in casa Idv con Felice Belisario che minaccia: «Se il governo metterà le mani sulle pensioni colpendo chi ha pagato per quarant'anni i contributi, il nostro voto sarà no», ma poi Di Pietro ammorbidisce i toni: «Noi non siamo contrari al ritocco delle pensioni, ma dipende da quale ritocco e da quali pensioni». Per il Pd parlano Stefano Fassina che premette: «Il programma del governo Monti non è il programma del Partito democratico» per poi aggiungere: «Se il Pd voterà qualcosa di diverso è perché siamo in una situazione di emergenza» Da parte del terzo Polo Buttiglione chiede, nel caso di innalzamento dell'età pensionabile delle donne, di favorire le madri «perché generano e allevano futuri contribuenti». Casini invece apprezza il segno di equità «anche generazionale» della riforma.

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