Germania e Usa riportano il sereno in Borsa. Le banche risalgono
Imercati europei hanno archiviato l'ultima giornata della settimana col segno più. L'indice paneuropeo, Stoxx 600, ha guadagnato circa un punto percentuale (+0,94%) in scia alle dichiarazioni del cancelliere, Angela Merkel, che ha aperto a un ruolo più attivo della Bce, e ai dati macro arrivati dagli Stati Uniti che hanno spinto al rialzo anche Wall Street. E così, i listini del Vecchio Continente hanno chiuso le contrattazioni in rialzo, sebbene in calo rispetto ai massimi di seduta (oltre il 2%). A guidare i mercati sono state Milano (+1,52%) e Madrid (+1,63%), seguite da Londra (+1,15%), Parigi (+1,12%) e Francoforte (+0,74%). Sul fronte dei Titoli di Stato, poi, la giornata non è stata particolarmente nervosa con lo spread sul Bund tedesco che si è fermato a quota 454,7 punti base (giovedì era a 450), a fronte di un rendimento del decennale italiano al 6,68 per cento. A spingere i listini hanno contribuito, quindi, le parole della Merkel secondo la quale la Bce deve «essere libera di muoversi in ogni direzione». «Nei trattati è stabilito che sia una istituzione indipendente e io ne sono convinta». La cancelliera ha poi detto che l'Europa è sul punto di realizzare un'unione fiscale. Ma non basta. Ibenefici ai mercati sono arrivati anche da Oltreoceano, grazie alle indicazioni positive sul fronte del mercato del lavoro. La disoccupazione, infatti, è scesa a novembre all'8,6% dal 9% di ottobre, segnando il livello più basso da marzo 2009. L'economia Usa ha creato nel periodo in questione 120.000 nuovi posti di lavoro. Il dato è sensibilmente migliore delle attese, visto che gli economisti si attendevano in media una disoccupazione al 9 per cento. Guardando ai singoli titoli, nel mirino degli investitori sono emntrati soprattutto quelli bancari che, a livello continentale, sono balzati di oltre 4 punti percentuali (Stoxx banks +4,2%): a volare è stata, in particolare, Commerzbank (+11%), in scia alle indiscrezioni del quotidiano tedesco Die Welt che ha indicato che il colosso del credito è intenzionato a far fronte alle necessità di capitale identificate dall'Authority europea delle banche senza ricorrere ad aiuti di Stato. Tra gli altri istituti di credito che hanno fatto bene in Borsa anche il gigante anglosassone, Hsbc (+3%), e la francese Bnp Paribas (+9,8%). A Milano, infine, si è guardato a Mps (+8,72%), Intesa Sanpaolo (+4,59%). Piazza Affari infine continua a scommettere ancora sul futuro di Fondiaria (+5,03%) e, a seguire, della Milano (+1,58%), mentre vede meno appeal in Premafin (-6,08%).