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Cota e Zaia: «Dal premier una provocazione, noi scegliamo la Padania»

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«Noiavevamo dato ampia e completa disponibilità, poi è stata fissata a caso, ma evidentemente non a caso, questa iniziativa, una vera provocazione», è sbottato il presidente del Piemonte, Cota. Ciò che non va giù ai presidenti leghisti è il fatto che proprio domani è prevista, da giorni, a Vicenza, una nuova seduta del «parlamento padano» che punta a conquistare consenso sul territorio a scapito del Pdl. «Non ho sentito via Bellerio ma io mi sono preso l'impegno di essere a Vicenza e sarò alla riunione del Parlamento della Padania», ha infatti sottolineato il presidente del Veneto Luca Zaia. «L'incontro di domani con il Governo è istituzionale, formale - ha sottolineato Zaia - dove non si va a rifare la manovra, è un passaggio obbligato dove non ci sarà modo da parte degli interlocutori di fare nulla». «Ci spiace che si sia voluto fissare l'appuntamento la stessa ora con la riunione del Parlamento della Padania - ha aggiunto Zaia - e credo che ci sia stata poca sensibilità perché, orari alla mano, bastava posticipare di un'ora l'incontro governativo e avremmo potuto esserci, come del resto abbiamo chiesto». «All'incontro con il Governo - ha rilevato - andranno i nostri rappresentanti, gli assessori, che non andranno a riscrivere la manovra ma semplicemente, è bene dirlo ai nostri cittadini, a fare il "giro del palo" come abbiamo fatto con Berlusconi e come ora faremo con Monti e con chi verrà dopo. Non rischiamo di perdere nulla - ha concluso parlando in termini di rappresentanza - perché‚ non è una riunione operativa, sarà un incontro veloce». Anche Cota ha assicurato che all'incontro a Roma parteciperà per la Regione l'assessore al Bilancio, Giovanna Quaglia così come per il Veneto ci sarà l'assessore al Bilancio Roberto Ciambetti. Tuttavia la decisione dei due governatori ha scatenato un mare di polemiche. Per il responsabile Enti locali del Pd, Davide Zoggia, si tratta «di una scelta profondamente sbagliata. Soprattutto oggi, quando ai rappresentanti delle istituzioni è richiesto il massimo senso di responsabilità - aggiunge l'esponente del Pd - è gravissimo assistere a scelte dettate unicamente da motivazioni propagandistiche». «Scegliere di fare una simpatica rimpatriata con i vari Reguzzoni, Bossi, Maroni, Mauro e compagnia, passando la giornata a bere birra e mangiare salamelle, piuttosto che presenziare all'illustrazione della manovra da parte del presidente del Consiglio, la dice lunga sull'irresponsabilità della Lega e dei suoi vertici», attacca Antonio Misiani (Pd). E il deputato veneto portavoce dell'Udc, Antonio De Poli, dice provocatoriamente: «Zaia non andrà alla Conferenza delle Regioni? Deleghi me, andrò io a Roma a salvaguardare gli interessi dei veneti. Lui, invece, si dimetta da presidente della Regione. È inammissibile che la figura istituzionale più importante del Veneto ritenga più importante partecipare alla pagliacciata del parlamento padano. Si dimetta».

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