Anticipati i tagli alla Sanità: via 2,5 miliardi già dal 2012
Leparole sembrano voler spegnere le preoccupazioni in vista degli interventi che il Governo dovrà varare lunedì prossimo, fra i quali in realtà si rafforzano le voci di nuovi ticket sui alcuni ricoveri ospedalieri all'interno dell'ipotesi già circolata di un taglio lineare al fondo sanitario nazionale di 2,5 miliardi per il 2012. E tra le ipotesi allo studio circola anche la possibilità di attuare la Liberalizzazione dei farmaci di fascia C e la revisione della pianta organica delle farmacie, abbassando il rapporto tra cittadini e presenza sul territorio. La sanità quindi non uscirà indenne dalla manovra: il taglio di 2,5 miliardi di euro al Fondo sanitario nazionale, previsto dalla manovra di agosto per il 2013, potrebbe essere anticipato già all'anno prossimo. E per il 2013 potrebbe arrivare a 5 miliardi di euro. E anche il trasporto pubblico locale non sarà alimentato da risorse nuove, come da tempo chiedono di fare i presidenti delle Regioni. Le notizie per i presidenti delle Regioni sono dunque pessime. Nel 2012, inoltre, il Servizio sanitario nazionale avrebbe meno costi pari a 600 milioni grazie alla razionalizzazione della spesa farmaceutica, oltre ad una ulteriore riduzione di quasi 1,2 miliardi per il blocco dei contratti al personale. Il Fondo sanitario nazionale, al quale il Patto par la salute 2010-2012 assicurava 104,6 miliardi per il 2010, 106,9 per il 2011 e 108,7 per il 2012, scenderebbe, il prossimo anno, a poco più di 106 miliardi. Tra il 2012 e il 2014, secondo calcoli delle Regioni, complessivamente il finanziamento del Servizio sanitario nazionale subirà tagli per circa 17 miliardi di euro. Le Regioni non nascondono le loro preoccupazioni: «È certo che un taglio del genere rende difficile, se non impossibile, gestire il settore», spiega l'assessore alla Sanità della Regione Siciliana, Massimo Russo. «Tre - aggiunge - sono le ipotesi: o si riducono i Livelli essenziali di assistenza, o si riducono i consumi, oppure i costi. Rimane il fatto che ridurre il bisogno di salute tramite un provvedimento normativo non è una operazione equa». Per questo gli assessori alla Salute delle Regioni hanno chiesto un incontro con il ministro Balduzzi per «ragionare insieme su come abbattere i costi in questo difficile momento per il Paese», ha spiegato Russo. Con il ministro della Salute le Regioni dovrebbero anche discutere su come rimodulare i ticket in base alle fasce di reddito e ai quozienti familiari. Al posto dei tagli lineari nel settore della Sanità pubblica il senatore del Pd Ignazio Marino chiede invece di adottare misure di razionalizzazione della spesa «che permetterebbero di recuperare risorse maggiori con equità». Per Marino, ad esempio, solo dall'eliminazione dei ricoveri inappropriati negli interventi programmati si potrebbe risparmiare «più di qualche miliardo».