Alfano: "Niente paletti sulla manovra"
Angelino Alfano presente e futuro. Il segretario del Pdl è al lavoro. Innanzitutto il Paese. L'Italia è ancora troppo debole, costante preda della speculazione, e l'ex Guardasigilli non intende far mancare la sua concreta collaborazione al governo Monti. Vedrà oggi a mezzogiorno il presidente del Consiglio, insieme ai capigruppo di Camera e Senato Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. «Andrò con grande apertura di spirito - sottolinea - perché avendo votato la fiducia al governo poco tempo fa non possiamo mettere in dubbio il primo provvedimento che il governo si appresta a varare, quello centrale, il cuore dell'esistenza di questo governo». Il premier presenterà al Pdl le tanto attese, e temute, misure anticrisi. Certo, prosegue Alfano, una manovra economica «non è mai un provvedimento insapore e incolore come l'acqua. Quindi vogliamo sapere quale sarà il suo colore e il suo sapore». Detto questo, però, il segretario sceglie di marcare la differenza con le altre forze politiche e sociali, prima in luna di miele con il Professore e i «suoi» tecnici, e - adesso che si comincia a fare sul serio - pronti a dissotterrare l'ascia di guerra. Il Pdl non ha intenzione di mettere «paletti», né di avviare «negoziati o trattative», perché confida sul fatto che Monti riuscirà a mettere a punto misure «il più possibile equilibrate» e «utili all'Italia», capaci di dare «risposte al Paese e ai mercati, senza creare problemi sociali». Se ci sarà da discutere si discuterà - lascia intendere Alfano - ma senza pretendere avamposti ideologici preventivi al governo, prima ancora di conoscere i provvedimenti. Fin qui il presente. Il futuro, invece, è proiettato al congresso del Partito popolare europeo che si terrà a Marsiglia il sette e l'otto dicembre. Così, in mattinata, Angelino prima ha un lungo incontro con il presidente del Ppe Wilfred Martens in visita a Roma (tanto che arriva alla conferenza stampa con mezz'ora di ritardo), poi, annuncia ai cronisti che i pidiellini si presenteranno all'appuntamento con una nutrita delegazione composta da 37 delegati e 51 ospiti. Da questo momento in poi, il rappresentante del Pdl nei rapporti con il Ppe sarà l'ex An Andrea Ronchi «per via della sua passione per gli ideali europei», e con lui a rappresentare il Pdl a Marsiglia ci saranno anche Cicchitto, Gasparri e Quagliariello. Esiste un mercato europeo, esiste una moneta unica (nonostante le difficoltà che sta attraversando), ma «non un popolo europeo». Questo il ragionamento di Alfano. «È dell'urgenza di costruire un sentimento europeo che ci faremo portavoci. Noi - sottolinea più volte - ci sentiamo portatori dei valori popolari europei». Il Pdl non auspica affatto, ribadisce, che la crisi economica in corso provochi una reazione contro l'Europa. Al contrario, «serve più Europa, noi non crediamo a un'Europa a due velocità, ma a un popolo che rafforzi solidarietà e mutua cooperazione». Se così non sarà, il vecchio continente «rischia di soccombere». La battaglia di tutti i moderati, allora, è proprio quella di fondersi in un unico popolo di 500 milioni di abitanti «rappresentando la tradizione democratica più antica del mondo». Quanto alle critiche ricevute dalla sinistra, secondo cui la crisi dell'Ue è dovuta alla presenza di tanti governi popolari alla guida dei singoli Paesi, Alfano taglia corto: «La Spagna dimostra che non è la via socialista la soluzione migliore. Il radicale laicismo di Zapatero, che ha puntato su finti diritti, ha dimostrato i tutti suoi limiti».