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«Banchieri e consiglieri facciano sacrifici»

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Hodetto che in questo momento abbiamo dato un bel segnale, è bene che lo facciano tutti». Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, ci tiene a chiarire la sua posizione. Per ora nessun attacco al governo Monti. Semmai un appello. Presidente, a quale segnale si riferisce? «Deputati e senatori hanno stabilito di adeguarsi la pensione e poi aboliranno i vitalizi. Sono atti concreti». E allora? «Vuol dire che la tanto vituperata Casta i suoi pasi li ha compiuti. Ora sarebbe giusto che anche le altre caste facciano altrettanto». Scusi, quali caste? «I consiglieri di Stato che hanno il doppio incarico e doppio stipendio, i direttori generali che non volevano entrare al governo perché altrimenti ci rimettevano 300mila euro all'anno, quelli che fanno profumatissime consulenze per la pubblica amministrazione e non ci pensano proprio a ridurre le pretese.Come vede posso fare tanti esempi e posso ancora continuare se vuole». Sta chiedendo di inserire misure ad hoc nella prossima manovra del governo Monti? «No, non sto parlando dei prossimi provvedimenti. Faccio un discorso più generale. Non faccio minacce a nessuno.Dico semplicemente che noi il nostro passo lo abbiamo fatto.E ci stiamo mettendo in linea con il clima e le richieste dei cittadini. Lo facciano gli altri. E penso non solo al pubblico». E a chi altri? «Alle banche, per esempio.Leggiamo di stipendi d'oro, di liquidazioni di decine e decine di milioni come nel caso di quella di Profumo o di altri. Sarebbe giusto che anche le banche si adeguino». Presidente, ma un conto sono i dipendenti dello Stato e altro sono i banchieri e i lavoratori del privato. «Certo, lo so bene.Ma infatti io non sono anunciando provvedimenti. Sto facendo una riflessione a tutto tondo. Ognuno poi ne può trarre la conclusione che vuole. Abbiamo letto sui giornali di eminenti personaggi che spiegavano che non sarebbero entrati al governo perché non volevano guardagnare di meno.Ecco, noi il nostro sacrificio l'abbiamo fatto. Dovrebbero fare altrettanto anche altri che sono chiamati a rendere un servizio al Paese» F. d. O.

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