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Zingaretti pronto a sfidare Alemanno al Campidoglio

Nicola Zingaretti

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Non lo ha detto esplicitamente, ma lo ha fatto capire chiaramente. Nicola Zingaretti passa all'azione e annuncia che alle primarie per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra, che si terranno nell'autunno 2012, farà la sua parte, anche se per una candidatura ufficiale c'è ancora tempo. Parole che sono riecheggiate non nel corso di una conferenza stampa ma al Centro congressi monumentale di Santo Spirito che ha ospitato l'appuntamento del Pd "Un partito una città" ieri, e ripetute oggi. Ed è da quella sede, tra i suoi, che il presidente della Provincia comincia a delineare l'abbozzo della sua visione delle alleanze per tornare a riprendersi Roma. "Bisogna lavorare per una grande alleanza che vada ben oltre il centrosinistra, che comprenda cittadini, associazioni, impresa e tutti quelli che fanno grande la città di Roma", ha detto. Parole che provengono da un'attenta disamina delle ultime vittorie elettorali del centrosinistra, come quella di Giuliano Pisapia a Milano. Oltre l'appartenenza politica c'è e ci deve essere dunque l'appoggio della società civile, dell'imprenditoria, dell'associazionismo. Fronte Pd quasi del tutto compatto intorno a Zingaretti Il partito aspettava questa boccata d'ossigeno: dal presidente del Pd Roma Eugenio Patanè che parla di un ritorno di Roma a "motore di crescita per il Paese", al capogruppo capitolino Umberto Marroni che con i colleghi dell'Aula Giulio Cesare ricorda di essere già da mesi al lavoro per costruire un'alternativa. La discesa in campo di Zingaretti e il richiamo a una grande alleanza è stato accolto immediatamente anche da Sinistra ecologia e libertà che, tramite il coordinatore dell'Area metropolitana di Roma Giancarlo Torricelli, ribadisce l'importanza di "un percorso partecipato, inclusivo, in grado di ascoltare le anime di questa città". Ma il deputato del Lazio Michele Meta si spinge oltre e legge nelle dichiarazioni di Zingaretti un'apertura al Terzo Polo che però la respinge al mittente, annunciando la volontà per le comunali del 2013 di correre con un proprio candidato. "Ci presenteremo con un nostro candidato - fa sapere il senatore dell'Api Riccardo Milana - e in ogni caso un'alleanza con la sinistra estrema non ci interessa. Ci vorrà ben altro per far uscire Roma dal degrado". A destra intanto si guarda a quello che si delinea sempre di più come l'avversario per il 2013: "auguri" dal sindaco Alemanno che, ripresentandosi, se la dovrà vedere col collega di Palazzo Valentini; "candidatura scontata e annunciata: non c'è alcun elemento di novità" per la presidente della Regione Renata Polverini. E Donato Robilotta, coordinatore dei Socialisti riformisti nel PdL, ammonisce: "La sua discesa in campo deve essere uno stimolo a fare un pò meglio quello che è stato fatto fino ad ora". Di "figura forte" parla anche Stefano Tersigni, segretario romano della Fiamma Tricolore Destra Sociale. Fuori dal coro, come avviene sempre più spesso all'interno del Pd, il senatore Lucio D'Ubaldo, ex Ppi: "Zingaretti si candida? Desiderio legittimo, ma inconciliabile col quadro politico che va delineandosi dopo l'uscita di scena di Berlusconi. In realtà, con le primarie, Zingaretti vuole riproporre un'alleanza radical-populista (Pd-Idv-Sel). A livello nazionale e romano bisogna costruire un nuovo centro: riformisti e populisti non possono più convivere nella stessa alleanza. A mio giudizio - azzarda - è meglio che i Democratici individuino una soluzione 'alla Montì anche per il Campidoglio".

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