Il Cav: se si votava avremmo perso
La presentazione del libro del segretario politico del Pdl Angelino Alfano diventa un Consiglio degli ex Ministri. Al Tempio di Adriano presente tutta la compagine del governo Berlusconi al dibattito sul libro "La mafia uccide d'estate". Al tavolo, oltre all'autore, ex ministro della Giustizia, l'ex premier Silvio Berlusconi e l'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni, moderati da Bruno Vespa. In platea ci sono tutti gli altri vertici del Pdl e i restanti ex ministri, da Ignazio La Russa a Raffaele Fitto, da Mariastella Gelmini a Renato Brunetta, da Saverio Romano a Maurizio Sacconi, da Paolo Romani a Sandro Bondi. Sono presenti anche la moglie e i due figli del segretario del Pdl, oltre, tra gli altri, a Gianni Letta, monsignor Rino Fisichella e il presidente della Regione Lazio Renata Polverini.FIDUCIA A MONTI NECESSARIA "Se avessimo deciso di andare alle elezioni immediatamente, la campagna elettorale si sarebbe svolta sotto un bombardamento drammatico con l'accusa che avremmo fatto male al Paese" e "avremmo finito per perderei". Lo afferma Silvio Berlusconi. "Senza un governo che decide il Paese sarebbe stato esposto ancora più alla speculazione. In questo momento se si svolgessero le elezioni in tutta Europa - conclude - non vincerebbero i partiti al governo, esattamente come è avvenuto in Irlanda e Spagna".GIUSTIZIA E INTERCETTAZIONI Siamo di fronte "all'esondazione della magistratura dall'alveo della giustizia. C'è una magistratura che ha inquinato e inquina la vita democratica del Paese", è il nuovo affondo di Silvio Berlusconi contro i pm. Il governo precedente non è riuscito a fare la riforma della giustizia e delle intercettazioni a causa "della posizione di Fli e di Gianfranco Fini" che hanno anche "occupato la presidenza della commissione Giustizia", ha detto l'ex premier. Giustizia e intercettazioni sono questioni su cui "abbiamo intenzione di lavorare ancora fino alla fine della legislatura", ha detto ancora Berlusconi. IL DELFINO Il Cavaliere ha ribadito la sua fiducia nell'ex Guardasigilli per il futuro del partito. "Alfano, tra tutte le persone con cui ho lavorato e collaborato, è la persona a cui mi sento e sono più vicino per doti e caratteristiche. È leale, determinato e ha passione per il Paese e le cose che fa. Ho intravisto in lui delle doti che potessero portarlo a diventare il nuovo leader del centrodestra", ha detto Berlusconi. "Quando si è trattato di innovare e ringiovanire il campo io e Letta abbiamo senza dubbi deciso di metterlo alla Giustizia, per dare una soluzione al più grande problema del paese. A 37 anni era già saggio", ha aggiunto.