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"Ho sentito un botto e poi le urla"

Roma, camion senza freni investe e uccide due donne in via Elio Donato, Balduina

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«Ho sentito un botto tremendo, poi le urla disperate. Sono corso subito nel parcheggio del supermercato Carrefour e insieme ad un passante mi sono avvicinato. Ho visto i due corpi schiacciati dal pesante mezzo. Non restava altro che chiamare i soccorsi». A parlare è il titolare di un negozio di via Elio Donato, dove Maria Adelaide Micciché e Rosa Baroli sono state investite e uccise da un camion in sosta nella stradina per lo scarico delle merci destinate al supermercato: il freno a mano, sia pure innestato, non ha retto e l'impatto è stato inevitabile. «L'autista era sconvolto - prosegue il testimone - gridava, era come in preda ad un attacco di panico-. Altre due donne sono svenute dinanzi ai corpi senza vita delle vittime che giacevano a terra, in una pozza di sangue, nel vialetto del market». La Balduina è sconvolta, gli abitanti della strada da diverso tempo erano preoccupati per quel maledetto via vai di mezzi pesanti che effettuavano il carico-scarico merci ad ogni ora del giorno. «È una situazione insostenibile, era prevedibile che prima o poi sarebbe accaduto - spiega Andrea, un altro commerciante -. Io lavoro qui da due anni, e ogni giorno i camion per entrare nel cunicolo del supermarket paralizzano la circolazione effettuando manovre a rischio sfiorando le auto parcheggiate. Ciò che è successo oggi è un fatto gravissimo che deve far riflettere chi di dovere». Ma Andrea non è il solo che sottolinea il pericolo di quel continuo via vai per lo scarico delle merci. «Io ero nel punto preciso dove sono state investite le due signore, cinque minuti prima che avvenisse il dramma - spiega Margherita, un'anziana signora che abita nella palazzina di fronte al supermercato -. Il tempo di salire a casa e aprire le finestre e la tragedia si era già consumata. Francamente ho paura. Morire in questo modo è davvero terribile». Alcuni amici di una delle vittime raccontano: «Adelaide era una donna molto impegnata nel sociale. Viveva alla Balduina, a pochi metri dal luogo dove è morta. L'appartamento è anche sede della onlus "Piccola stella", in cui lei era un'operatrice molto attiva. Oggi (ieri ndr) pomeriggio stava accompagnando una delle disabili di cui si prendeva cura. «Sulla porta dell'appartamento della onlus c'è una stella e la scritta "Ridi sempre" - ricordano gli amici -. Qui venivano ospitate da Adelaide diverse persone. Tutti venivano accolti come se fossero stati conosciuti da sempre». L'altra vittima, Rosa, «Nonostante fosse una disabile si dedicava spesso ad attività musicali, cantava in un coro all'Auditorium ed era una persona squisita», spiegano alcuni conoscenti. Familiari e curiosi affollano quella maledetta strada e il mormorio che la riempie dice una sola cosa: «Quella dannata rampa è troppo stretta e pericolosa, i camion hanno problemi ad entrare e i pedoni sono costretti a camminare contro il muro perché non hanno una corsia dove poter passare». A tratti, il silenzio è rotto solamente dal pianto dei parenti delle vittime, dalle grida di rabbia e dal brusìo delle persone accorse per capire cosa fosse accaduto. In lontananza si sente solo il rumore assordante dei clacson delle auto incolonnate. A causa del tragico episodio sono state deviate da via Marziale su via delle Medaglie d'Oro. L'ingorgo del traffico è durato diverse ore, e la circolazione è tornata alla normalità solo dopo l'arrivo della polizia Municipale che ha transennato via Elio Donato. Tutto ciò che rimane alla fine della giornata è la sagoma inquietante del camion ancora incastrato nel muro sulla curva in cui si è fermato dopo aver travolto le donne. Dice un uomo prima di andare via, con gli occhi gonfi per le lacrime e l'amaro in bocca: «Ho visto i cadaveri per terra, è stato davvero orribile. Non auguro a nessuno di fare una fine simile. Spero che quello che è successo sia un chiaro messaggio verso chi può intervenire per risolvere i problemi di via Elio Donato, una strada tragicamente dimenticata».

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