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Governo, la squadra è completa Patroni Griffi alla Funzione pubblica

Il premier Mario Monti scende dal treno alla Stazione Termini

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Filippo Patroni Griffi ministro della Funzione pubblica e della Semplificazione, Vittorio Grilli vice-ministro del Tesoro. Questi i primi nomi usciti dal Consiglio dei Ministri nel quale è stato dato il via libera alla nomina di un nuovo ministro che va ad integrare quelli già presenti nell'esecutivo guidato da Mario Monti. Il cdm è iniziato con circa un'ora di ritardo, a palazzo Chigi. La riunione sarebbe dovuta cominciare alle 19, ma si è lavorato a lungo per limare la lista dei sottosegretari. "Abbiamo completato la squadra di governo, quella dei viceministri e dei sottosegretari: è una bellissima lista di tecnici", ha detto il ministro per la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi. I SOTTOSEGRETARI  Tre i viceministri nominati questa sera: Vittorio Grilli all'Economia, Michael Martone al Lavoro, e Mario Ciaccia alle Infrastutture. Ai Rapporti con il Parlamento i sottosegretari sono Giampaolo D'Andrea e Antonio Malaschini. All'editoria Carlo Malinconico, all'Informazione e comunicazione Paolo Peluffo, agli Affari Esteri Marta Dassù e Staffan de Mistura, all'Interno Carlo de Stefano, Giovanni Ferrara e Saverio Ruperto. I sottosegretari alla Giustizia saranno in due: Salvatore Mazzamuto e Andrea Zoppini, alla Difesa Filippo Milone e Gianluigi Magri, all'Economia Vittorio Grilli come viceministro e i sottosegretari Vieri Ceriani e Gianfranco Polillo. Allo Sviluppo Economico: Claudio De Vincenti e Massimo Vari, alle Politiche Agricole Franco Braga, all'Ambiente Tullio Fanelli, alle Infrastrutture Mario Ciaccia sarà viceministro, e Guido Improta sottosegretario. Il terzo viceministro sarà al Lavoro Michael Martone con Cecilia Guerra sottosegretario. Alla Salute Adelfio Elio Cardinale, all'Istruzione Elena Ugolini e Marco Rossi Doria. Infine ai Beni Culturali Roberto Cecchi. Il giuramento si terrà domani mattina alle 10 a Palazzo Chigi. IL PACCHETTO ANTI-CRISI Un primo test sulle misure anti-crisi del governo Monti arriverà domani e dopodomani in occasione dell'Eurogruppo e dell'Ecofin dove inevitabilmente il premier dovrà illustrare le linee guida degli interventi che arriveranno sul tavolo del Consiglio dei ministri lunedì prossimo. In settimana poi il professore della Bocconi dovrà discuterne con i leader politici separatamente per cercare di incassare l'ok anche su eventuali misure finora osteggiate dai partiti. Sarà poi la volta delle parti sociali con le quali qualche contatto informale è già stato avviato. CORREZIONE DA 20-25 MILIARDI Un percorso serrato per mettere a punto un pacchetto di misure che serviranno a correggere ancora una volta i conti pubblici italiani di circa 20 miliardi di euro e centrare l'obiettivo del pareggio di bilancio. Tuttavia l'entità della manovra potrebbe lievitare ancora e superare i 25 miliardi per via del ciclo economico avverso. L'ultima previsione del governo Berlusconi stimava una crescita del Pil dello 0,6% l'anno prossimo, ma dietro l'angolo si nasconde una brusca revisione a ribasso del prodotto così come ha annunciato anche oggi l'Ocse. L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo prevede per il 2012 una recessione pari a -0,5 per cento. Un quadro fosco che cambierebbe completamente la base sulla quale costruire gli interventi anti-crisi per realizzare un target di deficit dell'1,6% l'anno prossimo e dello 0,1% nel 2013. C'è poi da considerare anche il maggior onere per la spesa degli interessi sul debito dovuto all'aumento dei tassi. Tutti elementi che lasciano sullo sfondo la possibilità di una nuova stangata per gli italiani. Cosa che Monti vorrebbe evitare per non deprimere ancora di più l'economia. E già domani a Bruxelles in qualità di titolare delle Finanze avvierà una trattativa con la Commissione Ue affinchè possa concedere all'Italia uno sconto considerando la minor crescita legata alla congiuntura avversa. Ovviamente le scelte che farà il governo lunedì prossimo saranno subordinate all'entità della correzione che sarà necessaria per conseguire il pareggio di bilancio fra due anni. DA ICI A PENSIONI Il mix di interventi fra tagli alla spesa e nuove tasse che l'esecutivo sta mettendo a punto nel tentativo di recuperare le risorse necessarie dovrebbe prevedere il ritorno dell'Ici sulla prima casa nella versione super-Imu agganciata alla rivalutazione delle rendite catastali. Secondo le ultime ipotesi la rivalutazione dovrebbe attestarsi al 15% del valore di mercato. Da questi due interventi sono attesi circa 5 miliardi di risparmi. Almeno altri 4 miliardi di gettito dovrebbero arrivare dalla nuova stretta sulla spesa pubblica. Il giro di vote riguarderà i costi di funzionamento e organizzazione della pubblica amministrazione: Province, enti e organismi collegiali, auto blu, consulenze e così via. Altri 3-4 miliardi dovrebbero essere garantiti dal blocco della perequazione automatica delle pensioni (l'adeguamento al costo della vita che scatta ogni gennaio). Sempre in materia di previdenza da gennaio 2012 dovrebbe scattare l'anticipo al 2012 dal 2013 dell'aggancio dell'età di pensionamento alla speranza di vita. Si lavora anche all'applicazione del contributivo, nella forma pro-rata, per tutti e allo stop dei pensionamenti d'anzianità che sembra però avere meno chance per il momento.  Non è escluso che anche l'accelerazione dell'aumento a 65 anni dell'età per la vecchiaia delle donne del settore privato possa essere inserita in questo primo pacchetto di misure. Nel menù delle ipotesi c'è anche un nuovo aumento dell'Iva di uno e due punti sull'imposta ordinaria del 21% o agevolata del 10%. Con un innalzamento di un punto di entrambe le aliquote si potrebbero incassare oltre 8 miliardi, 6 miliardi se l'aumento fosse di un solo punto. Resta ancora incerto il ricorso alla patrimoniale in versione soft. Si ragiona su una misura a carattere temporaneo che riguarderà i patrimoni sopra un milione di euro. LOTTA ALL'EVASIONE Si rafforzano poi le misure anti-evasione adottate nelle ultime due manovre con l'arrivo di una nuova stretta sull'uso del contante. Si punta a un abbassamento della soglia di tracciabilità a 300-500 euro. Possibili inoltre misure ad hoc per la lotta al sommerso. Colpo di accelerazione anche sulle liberalizzazioni con un'attenzione particolare per i servizi pubblici locali, le professioni, e il rafforzamento dei poteri Antitrust nel caso di conflitto con leggi regionali. Ma anche liberalizzazione degli orari dei negozi, dei trasporti e della distribuzione del gas. Sulle infrastrutture sono allo studio incentivi e regole per favorire la partecipazione dei capitali privati al finanziamento, la realizzazione e la gestione delle opere infrastrutturali. Si prevede anche lo sblocco delle opere pubbliche già cantierabili con l'identificazione di procedure ultra-semplificate. Accanto ai sacrifici il governo intende varare anche qualche beneficio: tra le ipotesi si ragiona su un possibile taglio di qualche punto del cuneo fiscale alle imprese e su sgravi Irap sul costo del lavoro. Riforme complessive su pensioni, fisco e lavoro sono rimandate a un confronto più approfondito con imprese e sindacati. Un primo tassello della strategia di interventi anti-deficit arriverà domani quando il ddl sull'introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione incasserà il via libera di Montecitorio. E' un passaggio significativo nella direzione di rendere più stringente il rispetto del vincolo nell'ambito della finanza pubblica.    

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