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Anche Maroni sbatte la porta: «Con il Pdl alleanza finita»

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Ecosì, non appena gli ex alleati dimostrano sicurezza sulla tenuta dell'alleanza con la Lega, i Lumbard si precipitano a mettere le cose in chiaro. Così, dopo che domenica era stato Robero Calderoli a pronunciare parole nette («l'alleanza con il Pdl non c'è più e non certo per colpa nostra») e dopo l'ennesima dichiarazione del Cav di ieri («l'alleanza con la Lega non è finita. Anzi, venerdì incontrerò Bossi»), tocca a Roberto Maroni smorzare gli entusismi: «No, non è così - risponde l'ex ministro - si deciderà caso per caso, come abbiamo sempre fatto, per altro». In altre parole l'alleanza «formale» con il Pdl «è finita» nel momento in cui c'è stato «il passaggio della Lega all'opposizione» del governo Monti «e di questa maggioranza di cui il Pdl fa parte, assieme al Pd e all'Udc. Una presa d'atto - ha insistito Maroni - il Pdl é nella maggioranza; la maggioranza non c'è più». Un messaggio che lascia spazio a gran poche interpretazioni e che, anche se ufficialmente ha come destinatario il Pdl, mira a rassicurare la base che nell'ultimo periodo del governo Berlusconi, non digeriva più proprio quell'alleato responsabile, secondo i più, della perdita di consenso tra gli elettori Lumbard. E proprio in questa direzione va anche l'ennesima dichiarazione di Maroni che, non appena i cronisti gli chiedevano un commento sul vertice annunciato da Berlusconi con il Senatùr, si affretta a dire: «Non so niente di questo incontro». E non c'è da stupirsi che sia così, dato che nella mente dei leghisti il più importante appuntamento in agenda è quello fissato per domenica prossima quando, alla fiera di Vicenza, i fedelissimi dell'Umberto si riuniranno per la riapertura del Parlamento della Padania. Un'occasione per fare chiarezza sul modo con cui il Carroccio farà opposizione. E non è escluso che possano essere lanciate iniziative che possano far «rumore» proprio nell'ottica che ciò che serve, adesso, è contrastare nei modi più efficaci il governo Monti che già viene criticato per il fatto di «perdere tempo» e di non varare ancora i provvedimenti per rilanciare l'economia. Iniziative, quindi, che possano regalare visibilità al Carroccio: tra le altre si era parlato di una manifestazione di piazza a Milano da tenere a metà gennaio, anche se l'ipotesi era stata poi smentita dallo stesso Senatùr. Ed è proprio l'ex ministro Maroni a dare un significato altamente strategico all'appuntamento di domenica: «Adesso si apre una fase nuova, bisogna costruire: c'è una pagina bianca su cui cominciamo a scrivere il futuro della Lega e delle alleanze».

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