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"Pacchetto" di Natale: sotto l'albero patrimoniale, Ici e Iva

Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico, infrastrutture e trasporti

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La via per tenere i conti in ordine è già tracciata. E il pareggio ci sarà nel 2013. Ma per rendere «sostenibile» la strada, per stabilizzare il percorso, serve ora soprattutto la crescita. Mario Monti riunisce per la seconda volta il Governo a Palazzo Chigi e ancora non entra sul dettaglio delle singole misure. Ma nella nota ufficiale spiega che «l'Italia ha dimostrato nel suo recente passato di aver compiuto progressi significativi in materia di consolidamento fiscale, mentre l'impegno a rendere tale consolidamento sostenibile sarà attuato in tempi rapidi con misure di impulso alla crescita». Un progetto che incontra il favore del vicepresidente della Commissione Ue, Olli Rehn e del commissario agli affari interni Michel Barnier oggi in «missione» a Roma. Sulla tempistica dell'intervento, che andrà concordato - ribadisce Monti - con le parti sociali, (il Premier parla di «riforme strutturali «eque ma incisive» da perseguire con il consenso delle parti sociali») ancora non trapelano dettagli ma è plausibile che le prime misure arriveranno dopo il prossimo Ecofin e quindi nella prima settimana di dicembre. Così poi da consegnare la nuova «manovra» al Parlamento (la prima di Monti, la quarta di quest'anno) per una conversione lampo entro Natale. Manovra che, allo stato, potrebbe essere meno pesante dei 15 miliardi ipotizzati. Anche in attesa dei risultati della discussione in sede europea sull'aggiustamento per il ciclo. Un intervento che più che «mantenere» i conti (già consolidati) servirebbe così a dare nuovo impulso alla crescita. E la ricetta di Monti è nota: spostare risorse da chi possiede, conserva e consuma (patrimoniale, Ici, Iva) a chi lavora e produce (alleggerimento dell'Irpef e dell'Irap), senza effetti sui conti pubblici. Ma molte sono le misure «corollario» di questo progetto di crescita «sostenibile» e via via si vanno dettagliando. Si va dagli interventi per favorire il lavoro e garantire un reddito equo ai giovani. Necessità richiamata ieri anche nell'intervento del Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. Fino agli interventi per favorire il lavoro delle donne (utilizzando ad esempio il lavoro a distanza via web). Ma riprende quota anche il progetto per diffondere la banda larga (e ultralarga) sul territorio. Progetto già accennato nelle bozze del vecchio decreto sviluppo ma poi scomparso. Come è noto poi lo sviluppo passa anche attraverso l'energia. O meglio anche attraverso la razionalizzazione dell'approvvigionamento e maggior concorrenza nel settore. Il superministro allo Sviluppo Corrado Passera ha già annunciato qualche giorno fa «un bel» piano energetico. Ma anche un'accelerazione dei pagamenti della P.a. ai fornitori. Ed entreranno in campo anche le liberalizzazioni, soprattutto a partire dagli ordini professionali (spariranno le tariffe minime). Tra gli impegni già presi quello per il bonus energia: «Prendo un impegno preciso sul 55%», diceva pochi giorni fa il ministro dell'Ambiente Corrado Clini.

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