Berlusconi: "Monti? Lasciatelo lavorare Non mi ricandido, faremo le primarie"

"Monti non è in ritardo, è appena arrivato e si deve occupare di cose di enorme complessità. Lasciatelo lavorare". Lo ha detto Silvio Berlusconi al termine dell'udienza del processo Mills a Milano rispondendo alle domande dei giornalisti. Riguardo alle misure presentate in Europa dall'esecutivo Monti, Berlusconi ha sostenuto che erano "le misure varate dal mio governo e al 55% già approvate dal Parlamento con la legge di stabilità". Berlusconi ha spiegato che quando era ancora presidente del Consiglio lui e "tutti gli altri leader europei" erano "fermamente contrari alla diarchia franco-tedesca e avevamo insieme deciso di non accettarla più". L'ex presidente del Consiglio, parlando al termine dell'udienza Mills a Milano, ha spiegato ai cronisti che "non c'è nessun nuovo atteggiamento dei leader europei" nei confronti del governo Monti. LE PRIMARIE In merito alla prospettiva di elezioni anticipate, l'ex premier ha detto che "vediamo come si mettono le cose, vediamo le proposte del governo", ribadendo che comunque lui non si ricandiderà ma all'interno del Pdl "faremo le primarie". INCONTRO CON BOSSI A detta del Cavaliere il Pdl è "solidissimo", e "fortissimo"e sui presunti difficili rapporti tra Lega e il suo partito Berlusconi ha detto ai cronisti che "la Lega segue i suoi interessi elettorali". L'ex premier ha detto che vedrà Bossi venerdì, "ma ci sentiamo tutti i giorni e non c'è problema, non è la Lega che ha rotto con noi ma alcuni della Lega Nord che esternano". E sul Btp day, la possibilità di acquistare titoli di Stato senza commissioni, il Cavaliere ha detto: "Non ho comprato Btp, ero qui in Tribunale".  "Non l'ho mai detto", ha poi detto il Cavaliere al termine dell'udienza Mills, ai cronisti che gli domandavano se dopo le dimissioni da presidente del Consiglio tornerà ad occuparsi delle sue aziende. DA MILLS LA VERITÀ Sul processo che lo vede imputato Berlusconi attende di ascoltare di persona "la verità"' da David Mills.  Il legale inglese, per oggi, non è stato sentito dalle parti poiché bisogna stabilire prima se interrogarlo come testimone semplice o come teste-imputato in procedimento connesso. "Avrei voluto vedere Mills in azione - ha detto Berlusconi - aspetterò la prossima volta. Da lui mi aspetto la verità perché in questo processo se l'è inventata grossa". Berlusconi si riferisce alla versione data da Mills al fisco inglese sui 600 mila dollari che per l'accusa milanese sono il frutto di una corruzione. Mills però "ha preferito dichiarare, per pagare meno tasse, che si trattava di un regalo e ha chiamato in causa, per primo, il manager Carlo Bernasconi, che era morto. Poi in Italia si è deciso a raccontare la verità".