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Silvio inizia la campagna elettorale

Silvio Berlusconi alla convention dei Liberali popolari del Pdl a Verona

ma la Lega Nord "spezza" l'alleanza

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"Raddoppierò l'impegno per quanto l'organizzazione del partito ma per il nostro futuro e per la vittoria che dobbiamo conseguire siamo in ottime mani". Lo ha detto Silvio Berlusconi, intervenendo alla convention dei Liberali popolari del Pdl. Il convegno dell'Hotel Leon d'Oro di Verona è la prima vera uscita pubblica del Cavaliere dalle sue dimissioni. Berlusconi ha preso la parola dopo il segretario politico del partito, Angelino Alfano. I due sono stati accolti in sala da un lungo applauso e dai cori "Silvio, Silvio". LA SINISTRA NON CAMBIA MAI "Congiunturalmente abbiamo votato insieme la fiducia al governo Monti, ma noi restiamo diversi da quelli della sinistra, che sono sempre gli stessi e non cambiano mai. A differenza loro, noi tifiamo Italia comunque", ha detto Alfano nel  suo intervento. Il segretario Pdl ha poi lasciato la parola a Berlusconi. "Non vogliamo che il nostro Paese cada nelle mani di coloro che erano e sono rimasti comunisti. Per questo siamo in campo e resteremo in campo", ha detto il Cav. "La sinistra vuole sempre che il cittadino sia al servizio dello Stato - ha spiegato -  Per il futuro delle nostre famiglie e dei nostri figli abbiamo il dovere di continuare a combattere per la nostra libertà. È il primo dei diritti dentro il quale esistono tutti gli altri. "Non lo so se sarà lunga" la campagna elettorale, ma "dobbiamo essere pronti. Io lavorerò dietro le quinte". CONTINUARE A COMBATTERE La discesa in campo di Silvio Berlusconi nel 1994 è stata dettata dalla necessità di contrastare l'ideologia comunista, "la più disumana e criminale del mondo", ha ribadito Berlusconi. "Per questo siamo scesi in campo nel 1994 - ha aggiunto il Cav - lasciando professioni che ci appassionavano per non lasciare cadere il paese nelle mani di quei signori che sono ancora nel loro profondo comunisti.  Cercano - ha aggiunto - di lasciar passare nel dimenticatoio la tragedia comunista. Per questo siamo scesi in campo e resteremo in campo per garantire a noi e ai nostri figli di vivere in un paese democratico e libero". "I nostri valori sono quelli che fanno il bene dell'Italia. Dall'altra parte, invece, non c'è stata ancora quella maturazione democratica che ha portato il Pd, figlio o nipote del Partito comunista italiano, a diventare Partito socialdemocratico. Noi siamo convinti che loro sono ancora gli stessi, non sono cambiati e purtroppo l'abbiamo dovuto constatare da tutte le loro dichiarazioni, i loro giornali e i loro interventi in tv contro di noi". Berlusconi confida che sarebbe "l'uomo più felice se dalla sinistra arrivasse quella maturazione verso la libertà, verso un rapporto libero tra cittadini e Stato, mentre loro vogliono che lo Stato sia superiore al cittadino, con il cittadino messo al servizio dello Stato mentre è esattamente il contrario di ciò in cui noi crediamo".  "Noi abbiamo il dovere di continuare a combattere - ha detto Berlusconi -  e non uso un termine troppo retorico se dico che dobbiamo a farlo per la nostra libertà, il primo dei diritti".   ALLEANZA SOLIDA COL CARROCCIO "L'alleanza con la Lega è solida e non può essere assolutamente essere resa più deboli con questi ultimi accadimenti e con il governo dei tecnici: i motivi dello stare insieme sono importanti e direi decisivi per il futuro del Paese", ha assicurato Berlusconi al termine dell'incontro. Il Cavaliere ha chiarito che "saremo certamente alleati anche alle prossime amministrative" spiegando che "stiamo lavorando intensamente, come avevamo annunciato, e credo che possiamo essere decisivi per il futuro dell'Italia. Per questo - ha spiegato - continueremo a lavorare con grande impegno"   NESSUN PASSO INDIETRO Angelino Alfano nel suo intervento ha garantito che il sostegno al governo Monti non significa affatto che il Pdl si farà da parte.  Il segretario ha ricordato che Berlusconi "responsabilmente ha scelto di non andare al voto" dopo le sue dimissioni, ed ha "scelto la strada meno conveniente sul piano personale, ma più conveniente per il Paese perché ha a cuore il futuro del proprio Paese". Dunque, "abbiamo deciso di sostenere il governo Monti, ma non faremo nessun passo indietro: restiamo in campo per sostenere il nostro onore".  La difesa della vita, della famiglia composta da un uomo e una donna, della libertà di scegliere tra scuola pubblica e scuola privata, così come di scegliere da chi farsi curare, sono i valori fondanti del Pdl e resteranno ad essere i pilastri portanti anche nel futuro, ha rimarcato Alfano". BRUNETTA: SARÒ CANE DA GUARDIA L'ex ministro per la Funzione Pubblica Renato Brunetta, intervenendo questa mattina al convegno, ha fatto sapere che voterà "solo i provvedimenti che avevano l'assenso della Lega altrimenti si condanna il Pdl a non essere più maggioritario. Per esserlo deve avere i voti della Lega, mi auguro che l'alleanza continui", ha detto Brunetta. "Occorre che Monti realizzi gli impegni contenuti nella lettera Ue e io farò il cane da guardia - annuncia l'ex ministro -  ma l'esperienza Monti non può essere il grimaldello per scassare il bipolarismo e l'alleanza Pdl-Lega". TOSI: C'ERA UN'ALTRA VIA "Noi con il Pdl lavoriamo bene da tanti anni, speravo ci potesse essere una via diversa per avere un governo Lega-Pdl e non questo", ha affermato il sindaco di Verona Flavio Tosi nel suo saluto iniziale. "Ora credo che l'importante rispetto ai nostri elettori sia mantenere - sostiene Tosi - la coerenza e la linearità di quello che abbiamo fatto fino adesso perchè se si collabora da più di 10 anni qualche motivo c'è. Se su temi come il federalismo fiscale e una politica che sostenga gli Enti Locali ci sarà ancora un comune sentire tra Lega e Pdl, questo sarà un segnale di coerenza verso il nostro elettorato che in Veneto e in Italia è ancora maggioranza nel Paese".  

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