Negli istituti centrali torna la corsa all'oro
Unicaancora di salvezza in un'epoca di incertezza che ha minato la dote più importante delle relazioni del capitalismo: la fiducia. Così forse una delle possibili soluzioni per uscire dall'impasse nella quale si trova il sistema economico europeo e internazionale è quella della riscoperta della solidità del metallo giallo. Altro che derivati, opzioni e algoritmi utilizzati dalla finanza anglosassone e che hanno esportato la tossicità degli asset di carta in Europa. Dai subprime in poi la finanza di carta ha moltiplicato per 10 o per 100 il valore dei beni reali. Un'escalation che non si è più fermata e che oggi è la principale causa della debolezza del sistema del credito. La medicina è stata individuata proprio dalle stesse banche Usa che sono in parte responsabili dell'economia di carta. La JpMorgan già quest'estate ha deciso di accettare l'oro come collaterale (garanzia) nelle operazioni di pronti contro termine. Rafforzando così il ruolo del metallo prezioso come valuta alternativa. «Diversi clienti hanno oro nei loro bilanci per proteggersi dall'inflazione - ha osservato JpMorgan - e ora puntano a usarlo come collaterale». Non solo bene rifugio per proteggere il valore dunque ma nuova moneta. Su questo solco è partita la nuova corsa al metallo giallo da parte delle banche centrali. Nel terzo trimestre di quest'anno, ne hanno acquistato mai così tanto negli ultimi 40 anni, circa 148,4 tonnellate. Lo ha riportato il Financial Times citando un rapporto del World Gold Council, secondo il quale le banche centrali sono diventate acquirenti netti di oro lo scorso anno, dopo due decenni di forti vendite, per diversificare. Quest'anno le banche centrali, spinte da quelle dei paesi emergenti, acquisteranno - secondo le stime - la maggiore quantità di oro da quando è crollato il sistema di Bretton Woods 40 anni fa. L'acquisto per 148,4 tonnellate nel terzo trimestre è il maggiore da quando il World Gold Council ha iniziato a compilare i dati nel 2002. Prima di allora l'ultima volta che le banche centrali erano state acquirenti netti di oro è stato nel 1998 quando hanno acquistato 180 tonnellate. La maggioranza degli acquisti è stata effettuata in settembre, dopo che i prezzi sono scesi dai livelli record di 1.900 dollari a 1.534,49 dollari l'oncia. Oro nuova «ancora» di un sistema monetario. Stop alla carta tossica. Si torna al reale. Fil. Cal.