In bilico il futuro di Guarguaglini
Tra una settimana potrebbe arrivare la rivoluzione in Finmeccanica. Il cda della società di sistemi di sicurezza è stato convocato per il primo dicembre. E all'ordine del giorno la revisione delle deleghe e il conferimento dei poteri «di cui alla delibera del 4 maggio scorso con deliberazioni inerenti e conseguenti». Cioè rivedere i «poteri» del presidente Pierfrancesco Guarguaglini, indagato dalla procura di Roma. Nella riunione del consiglio d'amministrazione di sei mesi fa, la prima dopo la nomina del nuovo cda da parte dell'assemblea, il board oltre a nominare Giuseppe Orsi amministratore delegato, «conferendogli i relativi poteri di capo azienda», assegnò al presidente Guarguaglini le deleghe per «l'individuazione delle linee di indirizzo strategico della società e del gruppo, della politica di alleanze, acquisizioni e dismissioni da sottoporre al consiglio di amministrazione, la gestione dei rapporti istituzionali con autorità di governo, organismi pubblici e privati, organi di informazione nazionali e internazionali, il tutto in coordinamento con l'amministratore delegato, e infine di dare esecuzione alle deliberazioni del consiglio di amministrazione». Tutte deleghe che tra una settimana potrebbero essere revocate. Intanto, in attesa del Cda, l'inchiesta romana va avanti. Per ora soltanto un indagato ha ammesso che sarebebro stati commessi illeciti. Tutti gli altri coinvolti nella maxi inchiesta sui presunti appalti Enav «pilotati», che ha anche colpito la holding internazionale di sistemi di sicurezza Finmeccanica, hanno negato qualsiasi accusa. Ieri è stata un'altra giornata di interrogatori e questa volta a dover rispondere alle domande del gip romano Anna Maria Fattori è stato l'ex amministratore delegato di Enav Guido Pugliesi. «Nessuna dazione di denaro al tesoriere dell'Udc Giuseppe Naro». Si è difeso così, l'ex amministratore Pugliesi, che è agli arresti domiciliari con l'accusa di finanziamento illecito dei partiti. Il pm Paolo Ielo lo accusa di aver concorso nella consegna di 200 mila euro a Naro da parte dell'imprenditore Tommaso Di Lernia. Pugliesi «ha evidenziato motivatamente che le accuse contro di lui sono la conseguenza delle sue iniziative aziendali contrarie agli interessi economici di chi lo ha accusato», ha dichiarato il suo difensore, l'avvocato Francesco Scacchi. Il penalista ha inoltre sottolineato che il suo assistito «ha reso ampio interrogatorio, ribadendo la sua estraneità al reato contestato». Per ora, dunque, ad aver ammesso che negli anni sarebbero stati commessi illeciti è stato il commercialista Marco Iannilli, che si trova rinchiuso nel carcere di Regina Coeli insieme a Manlio Fiore, direttore tecnico di Selex, la società che ha come amministratore delegato la moglie di Guarguaglini, Marina Grossi, anche lei indagata dalla procura di Roma. E intanto è stato fissato per venerdì 2 dicembre l'udienza del Riesame per il manager Manlio Fiore e il commercialista Marco Iannilli, arrestati il 19 novembre con l'accusa di frode fiscale. L'inchiesta della procura di Roma non è comunque ancora terminata. Anzi. I magistrati stanno infatti esaminando una montagna di documenti, sequestrati nelle sedi delle diverse società coinvolte nell'inchiesta. E proprio alla fine della verifica delle carte non è escluso che possano finire sul registro degli indagati anche altri nomi di persone che lavoravano per le società oppure che avevano contatti «professionali» con gli indagati. «Da quello che sento e leggo ho l'impressione che Guarguaglini mi stia scaricando». Sono queste le parole di Lorenzo Borgogni, il capo delle relazioni istituzionali di Finmeccanica, che si è autosospeso quando è finito nel mirino della magistratura, intervistato ieri sera da La7. Borgogni, indagato anche lui dalla procura capitolina nell'ambito dell'inchiesta Enav-Finmeccanica ha dichiarato: «Guarguaglini non era a conoscenza di molte cose, se mi scarica mi sembra umano che lo faccia. Ognuno, in questa fase, pensa a se stesso. Io avrò modo di chiarire». E ancora: «Con Guarguaglini o con i magistrati?», gli è stato chiesto. «Con tutti e due - ha sostenuto Lorenzo Borgogni - con i magistrati ho già chiarito». Borgogni parla anche dei suoi legami con la politica: «Io interloquivo con la politica quando c'era bisogno di nominare degli esterni nei nostri consigli di amministrazione, ma non abbiamo mai ceduto alle richieste di cedere presidenze. Abbiamo ricevuto pressioni, però. Questo sì. Richieste spesso imbarazzanti». Infine, ieri il presidente di Finmeccanica Guarguaglini ha dichiarato: «Non ho mai utilizzato fondi neri, né ho mai autorizzato o chiesto ai miei dipendenti di farlo». E ancora: «Prendo sul serio le indicazioni fornite dal premier Mario Monti che aveva parlato di soluzione «rapida e responsabile».