Monti promosso da Sarkozy e Merkel
Un risultato il vertice tra Monti, Sarkozy e Merkel l'ha raggiunto. Ristabilire il sereno nei rapporti tra i tre Paesi. Questo almeno è la vetrina perchè di fatto i problemi restano tutti sul tappeto come conferma l'andamento dei mercati. E i nodi sono che l'Italia dovrà fare «sforzi particolari» come ha confermato il premier Monti e che i temi dell'Eurobond e del cambio di ruolo della Bce come prestatore di ultima istanza, sono stati accantonati perchè i tre Grandi restano divisi. Pertanto quello tra Monti, Sarkozy e la Merkel è solo in apparenza un idillio anche se il presidente del Consiglio ha portato a casa il grande risultato di sdoganare l'Italia dalla posizione di Paese commissariato riconquistando un rapporto quasi paritario con Francia e Germania. A Strasburgo il presidente francese e il Cancelliere tedesco hanno ribadito all'Italia «pieno sostegno» mentre Mario Monti ha assicurato che «il Paese farà i compiti a casa». C'è la «nostra volontà, quella mia e quella della Merkel, di sostenere e aiutare l'Italia» dice Sarkozy al termine dell'incontro e annuncia che a breve si rivedranno a Roma. I lavori quindi continuano secondo lo spirito di una «collaborazione più stretta». Poi tocca alla Merkel: «Monti ha un grande lavoro davanti». Quindi il Cancelliere definisce «molto impressionante» vedere le misure anche «strutturali» che il governo italiano è intenzionato ad adottare. Il premier ha ribadito che l'Italia centrerà l'obiettivo del «pareggio di bilancio nel 2013 e presenterà un rilevante avanzo primario l'anno successivo». Ma deve «fare sforzi particolari a causa dell'elevato stock di debito». Il tutto inoltre dovrà avvenire «in modo sostenibile, quindi attraverso una crescita economica che garantisca la tenuta dei conti». I tre hanno ribadito l'impegno a garantire la stabilità dell'euro. Monti ha lanciato la proposta di applicare sanzioni a chi non rispetta il patto di stabilità senza alcuna eccezione. E ha ricordato che quando nel 2003 Francia e Germania infransero le regole ci si passò sopra con un danno futuro. Per bocca di Sarkozy, i tre Paesi hanno espresso inoltre «fiducia nella Banca centrale europea» sottolineando che per «rispetto all'indipendenza di questa fondamentale istituzione, dobbiamo evitare di farle richieste positive o negative». Il presidente francese ha annunciato che a breve Francia e Germania «faranno delle proposte concrete per la modifica dei trattati Ue» con gli obiettivi di «migliorare la governance dell'Eurozona» e di una «maggiore integrazione delle politiche economiche». L'Italia non sarà tenuta fuori da questo processo, ma sarà informata delle ipotesi sul tappeto. Dietro le strette di mano con cui i tre leader si sono lasciati c'è la sostanziale mancanza di risultati di questo vertice. Arnaud Leparmentier, giornalista di Le Monde che segue l'Eliseo, ha scritto che Sarkozy «è particolarmente irritato dopo il fallimento del summit con Monti e Merkel». E spiega che i tre «hanno deciso di non parlare della Bce» perchè «in disaccordo totale sul suo ruolo» per salvare l'euro. «Ci siamo adattati alla situazione» ha sibilato a denti stretti il presidente francese dopo aver riferito in conferenza stampa che «è stato concordato di rispettare l'indipendenza della Bce». A scanso di qualunque equivoco tuttavia, alle domande di alcuni giornalisti che sembravano scettici su questo cambiamento di rotta francese, con toni energici è poi intervenuta la stessa Merkel: «Forse non avete sentito bene, forse ci sono stati problemi di traduzione - ha detto - comunque Sarkozy ha già chiarito che la Bce è indipendente». Peraltro la Merkel ha chiarito anche, ove vi fosse stato il dubbio, che la necessità di riformare i trattati europei - su cui concordano Germania, Francia e Italia, riguarda le regole di governance economica (ossia la gestione dei conti pubblici nazionali) e non certo il mandato della Bce. Che resta quindi quello di garantire la stabilità dei prezzi, come vuole sia la Bce che Berlino. Parigi però non rinuncia al progetto di modificare il ruolo della Bce, dopo che le tensioni sulla crisi dei debiti hanno mostrato chiari segnali di contagio anche ai titoli di Stato francesi. Sarkozy deve aver pensato che la Merkel sarebbe stata più disponibile dopo il risultato deludente dell'asta dei titoli di Stato tedeschi. Divergenze anche sugli Eurobond. «Non sono necessari» ha ribadito la Merkel. E Sarkozy: è «pericoloso parlare di eurobond senza parlare, insieme, di governance e di sanzioni. Quanto a Monti: dobbiamo andare verso una unione fiscale se vogliamo dare stabilità all'Eurozona. In questo contesto gli stability bond potrebbero dare un contributo significativo. Gli incontri europei di Monti continuano anche oggi. È previsto l'incontro con il commissario Rehn che vedrà anche i ministri Passera e Fornero e il direttore generale della Banca d'Italia Fabrizio Saccomanni. Il premier vedrà anche commissario Ue al Mercato interno Michel Barnier. Ma oggi c'è anche il Consiglio dei ministri.