Maroni attacca: Monti è un inganno
Abbandonati i panni istituzionali Roberto Maroni si prepara a combattere. «Ho un po' paura, ma sono anche contento» avrebbe detto l'altra sera riferendosi al tentativo di marginalizzare il Carroccio. Poi, ieri, l'ex ministro dell'Interno ha dato sfogo al suo orgoglio padano: «La Lega non è anestetizzata, è attenta e vigile. Abbiamo il controllo di tutti e cinque i sensi, anzi, attiveremo il nostro sesto senso contro le ingiustizie». E, delle dichiarazioni rilasciate a Radio Padania Libera, c'è da pensare che di ingiustizie la Lega, «con le mani libere da vincoli», ne troverà molte. È il lato "facile" di stare all'opposizione. Prima, quando il Carroccio sedeva sui banchi della maggioranza, spiega Maroni, «abbiamo dovuto ingoiare bocconi amari, a volte fare buon viso a cattivo gioco». Ora, invece, «possiamo concentrarci sul nostro core business: la Padania». L'ex ministro, ritrovato «l'entusiasmo delle origini», è un fiume in piena: spara a zero sul governo tecnico definendolo «un grande inganno. Si era detto che bastavano le dimissioni del governo Berlusconi e lo spread sarebbe sceso». Poi ribadisce che sarebbe stato meglio «andare al voto come in Spagna» rivendicando a sé di aver «fatto i conti che in 45 giorni era possibile votare». E invece ora ci si prepara ad un periodo di rigore ed equità, come piace definirlo al premier Monti. Così già si parla di patrimoniale, Ici e riforma delle pensioni. Tutti temi che, a detta di Maroni, metteranno in difficoltà sia Pdl che Pd: «La patrimoniale il Pdl la voterà? L'Ici l'abbiamo abolita noi e il Pdl voterà la reintroduzine? E le pensioni il Pd le voterà? Se tutti voteranno tutto e il contrario di tutto si scoprirà il bluff». Ecco perché la Lega non ha voluto sostenere questo esecutivo e non c'è «nessun ripensamento» tanto che «per tutte le cose che il governo sta facendo ci fa dire che abbiamo fatto bene a passare all'opposizione». Un chiaro riferimento al decreto Roma Capitale: «Il primo atto del governo non è per i giovani precari o per bloccare la speculazione in borsa», ma «per dare soldi a Roma Capitale». Una tipica reazione leghista che preannuncia una nuova stagione di lotta contro «Roma ladrona». Eppure una cosa buona Maroni la riconosce al governo Monti: «Concordo sulla lotta all'evasione fiscale». Per il resto però eccolo ripartire in quarta. Primo: «La Legge Biagi è la migliore d'Europa, bisogna migliorarla ma non c'è bisogno in Italia di una riforma del mercato del lavoro». Secondo: «L'imposta sulla prima casa? La casa è già tassata a sufficienza, il problema è andare a scopriere le case abusive che non sono al Nord». Terzo: «Per quanto riguarda le pensioni non c'è necessità di intervenire perché il nostro sistema è uno dei migliori d'Europa». Il tutto sintetizzabile in poche parole lapidarie: «Sono un tentativo di accaparramento di soldi dai cittadini, soprattutto a quelli padani». E Berlusconi? «Lo ringrazio. Spero, da milanista, che possa concentrarsi di più sul Milan».