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Meno tasse da pagare proprio sotto Natale.

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Uncenone da 400 euro. Il decreto che riduce l'acconto da versare a fine novembre, il primo firmato dal premier, Mario Monti, lascerà infatti nelle tasche dei contribuenti italiani poco più di 3 miliardi. Più o meno 400 euro in media a testa - calcola la Cgia - che però non sono un regalo: dovranno essere restituiti l'anno prossimo a giugno, con il saldo finale dell'Irpef. Ma, in tempi grami come gli attuali, rappresentano una piccola boccata d'ossigeno per attutire l'Iva già scattata oppure da usare per le feste. Con un indubbio effetto positivo anche sui consumi. L'acconto Irpef di novembre scende dunque di 17 punti: dal 99 all'82%. Il decreto differisce al 2012 l'accconto Irpef ma parallelamente si rimpingua il «saldo» che si verserà nel 2012. La norma che consentiva il differimento è prevista dalla manovra adottata nel maggio-giugno 2010 dal precedente governo. L'obiettivo iniziale era quello di ottimizzare le poste economiche del Bilancio, ma l'effetto concreto - anche se nel comunicato ufficiale del ministero dell'Economia non se ne fa cenno - potrebbe anche essere quello di rilanciare i consumi. Si fissano anche i criteri che vanno seguiti in concreto: «ai contribuenti che hanno già effettuato il pagamento dell'acconto nella misura del 99 per cento - spiegail Tesoro - spetta un credito d'imposta pari alla differenza pagata in eccesso, da utilizzare in compensazione con il modello F24. Per coloro che si sono avvalsi dell'assistenza fiscale, i sostituti d'imposta tratterranno l'acconto applicando la nuova percentuale dell'82 per cento. Qualora sia stato già effettuato il pagamento dello stipendio o della pensione senza considerare tale riduzione, i sostituti d'imposta provvederanno a restituire nella retribuzione erogata nel mese di dicembre le maggiori somme trattenute. Nel caso in cui i sostituti d'imposta non siano in grado di riconoscere la riduzione dell'acconto sulle retribuzioni erogate nel mese di dicembre 2011, gli stessi dovranno comunque restituire le maggiori somme trattenute nella retribuzione successiva«.

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