L'Agenzia delle Entrate: «Pronti a mettere l'Ici o la Patrimoniale»
Paroladel direttore generale della stessa, Attilio Befera che ieri mattina, intervenendo alla trasmissione «La Telefonata» di Maurizio Belpietro su Canale 5, ha anche precisato che «i nostri database sono ricchi e aggiornati» ricordando poi che viene fatta anche un'analisi accurata sui movimenti finanziari. Attilio Befera è anche intervenuto sulla possibile riduzione dell'uso del contante, uno dei temi su cui era intervenuto anche il premier Mario Monti nel suo discorso per ottenere la fiducia in Parlamento. «Sul limite bisogna ragionare un attimo – ha spiegato – ma il problema è che noi abbiamo un uso del contante eccessivo rispetto agli altri Paesi europei, che invece usano la moneta elettronica. Da questo punto di vista, al di là di determinare esattamente l'asticella, è corretto che si usi di più la moneta elettronica». «Inoltre – ha precisato ancora Befera – si riducono i costi per il sistema Italia, perché l'uso del contante non è gratuito. Ha un costo pazzesco, pensiamo alla sicurezza: deposito valori, rapine, assicurazioni». Sul problema delle commissioni alle banche, Befera ha invece replicato che si tratta di «un problema politico. Bisogna sicuramente intervenire sulle commissioni». Per quel che riguarda i conti pubblici buone notizie arrivano dalla lotta all'evasione fiscale. In tre anni l'Agenzia delle Entrate «ha recuperato 35 miliardi di euro, ma il problema è non mollare mai». Ma la «lotta» è ancora lunga visto che il sommerso presente in Italia ammonta a 120 miliardi di euro. «Noi - ha aggiunto Attilio Befera - stiamo difendendo i contribuenti onesti, perché chi non paga le tasse usufruisce di servizi pagati da altri». Quanto ai tempi e alla possibilità di far emergere il sommerso, il direttore generale delle Entrate ha ricordato che «l'effetto deterrenza è importantissimo» ed ha ribadito che «da cittadino ritengo che almeno una parte di ciò che viene recuperato dovrebbe andare a favore di chi paga le tasse». Ma la possibilità che venga a breve reintrodotta l'Ici sulla prima casa ha già provocato valanghe di proteste. La Federproprietà, anche a nome del Coordinamento Unitario della Proprietà Immobiliare, ha chiesto un incontro urgente al Presidente del Consiglio. «L'incredibile giustificazione della reintroduzione dell'Ici – scrivono – è che debbono venir tassati i patrimoni immobiliari perché finora i proprietari hanno pagato meno di altre categorie, dimenticando da un lato la pluralità delle tasse che già gravano sulla casa in maniera abnorme e dall'altro che trattasi di un bene primario che, nella maggioranza dei casi, non crea reddito». « Le conseguenze inevitabili – concludono – porterebbero ad un blocco degli acquisti degli immobili ed un forte incremento degli affitti, danneggiando soprattutto le fasce più deboli e le giovani coppie».