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Piazza Affari ancora sotto pressione, corre la speculazione sui Btp

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Nonsi salva però nessuno, Madrid va giù dell'1,45%, Francoforte dell'1,22% e in media tutti i listini del Vecchio Continente perdono l'1%. Un'asta per quasi 3 miliardi di titoli di Stato spagnoli, il primo test sul mercato del nuovo premier Mariano Rajoy, ha tra l'altro visto quasi raddoppiati i rendimenti sulla scadenza trimestrale riconosciuti dal Tesoro di Madrid. A quel punto i rendimenti a due anni sul secondario sono volati un po' ovunque, portandosi in Spagna ai massimi dal 2003. I rendimenti dei nostri Btp a due anni sono volati al 7%, superando perfino quelli del decennale (6,93%). Intanto gli spread dei Btp con il bund a dieci anni viaggiano di nuovo sopra i 490 punti. Hanno sfondato i rendimenti del 5% anche i titoli decennali del Belgio, innescando nuove apprensioni su un possibile contagio ulteriore della crisi del debito. Sullo sfondo il rendimento dei titoli francesi a dieci anni continua a salire. Finchè lo scioglimento dell'euro rimane una possibilità, allora l'unico rifugio in questa tempesta particolare sarà probabilmente il bund tedesco. In questo clima già cupo, nel primo pomeriggio il Dipartimento del Commercio Usa ha rivisto al ribasso una precedente stima sul Pil del Paese nel terzo trimestre, portandola dal 2,5 al 2%. La notizia ha aumentato l'avversione al rischio degli investitori e il miglioramento dell'indice manifatturiero della Fed di Richmond, risalito a zero in novembre, non ha cambiato l'umore degli operatori. Una nuova ondata di vendite si è riversata sui mercati mandando in fumo ogni tentativo di recupero dopo il tonfo di lunedì. Le vendite si sono concentrate un po' ovunque sulle banche, visto il peso dei titoli di Stato che hanno in pancia. Il comparto ha registrato però un nuovo scossone, con un tonfo del 15% di Commerzbank, sui timori che all'istituto tedesco serviranno più capitali di quanto previsto (le indiscrezioni di stampa dicono 5 miliardi, rispetto ai 2,9 miliardi stimati inizialmente) se la prossima settimana l'Eba dovesse rendere più stringenti i parametri patrimoniali richiesti. Le nuove incertezze sul Belgio hanno spinto al ribasso Dexia, in calo dell'8,1%. Ma tra i grandi gruppi europei non ce n'è per nessuno, e i timori sull'andamento delle vendite dei telefonini spinge Nokia in calo dell'8,8%. A Milano rialza la testa solo la Bpm (+9,97%), ma erano sei sedute che giù. Fiat scende del 2,95%. Ancora decisamente sotto pressione i titoli bancari, con Banco Popolare -5,87%, UniCredit -4,17%, Mps -3,3%, Intesa Sanpaolo -2,43%, Ubi -2%. In controtendenza Bpm, rimbalzata del 9,97% a 0,2869 euro dopo i forti cali dei giorni scorsi. Tra i finanziari pesantissime anche FondiariaSai (-5,75%) e Azimut (-6,31%). Finmeccanica ha annullato il tentativo di forte rimbalzo della mattinata chiudendo con un -0,27%.

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