Per la Polverini il governo parte bene. Borghezio: carta da cesso
Mentrela Lega non si smentisce. Tocca a Mario Borghezio alzare i toni: «Se il buongiorno si vede dal mattino, il decreto per Roma Capitale con cui il governo della Goldman Sachs inizia la sua attività è presagio del peggio che sta per arrivare su chi lavora e produce soprattutto al Nord». Poi aggiunge: «Per noi padani, questo decreto ha il sapore di un diktat coloniale e gli daremo lo stesso valore che avrebbe se fosse scritto su carta da cesso. Ad aprire le danze è stato l'ex ministro Calderoli: «Sono onorato di aver bloccato nelle ultime due sedute del Consiglio dei ministri il decreto legislativo sulle funzioni di Roma Capitale, perché quel decreto era impresentabile e inaccettabile, come testimoniato, peraltro sia dalla contrarietà della governatrice del Lazio, Renata Polverini, che aveva revocato in forma scritta l'intesa già sottoscritta a riguardo con il sindaco Gianni Alemanno, che dalla non condivisione di numerosi dicasteri». Calderoli attacca anche il governo perché il decreto servirà «soltanto a promuovere la spesa pubblica a vantaggio di una cicala che ha creato il più grande debito pubblico assoluto di un Comune nella storia, una cicala che ha già ricevuto troppo. Basta soldi a Roma!». È soddisfatto invece il deputato del Pd Enrico Gasbarra: «Con l'approvazione del secondo decreto il governo Monti riattacca la spina a Roma Capitale» dice il candidato alla segreteria laziale del partito. «Scegliendo la strada dell'unità, della coesione per un paese in crisi e diviso Monti ha iniziato il suo cammino, senza dubbio complesso, riconsegnando a Roma il ruolo che le spetta, un patrimonio straordinario per l'Italia e le sue istituzioni». Si compiace anche il deputato del Pd Michele Meta: «Il via libera del governo Monti al secondo decreto su Roma Capitale è un successo prima di tutto per la città e per i romani che hanno subito in questi ultimi anni una lunga stagione di offese e prevaricazioni da parte di un centrodestra impotente di fronte ai veti della Lega». Contenta anche Beatrice Lorenzin (Pdl): «Finalmente, dopo un duro lavoro svolto dalla Commissione Bicamerale, è stata approvata dal Consiglio dei ministri l'atto che dà vita a Roma Capitale. È una riforma necessaria per rendere funzionale la città, adeguata a ruolo di capitale europea». Infine la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini: «Siamo soddisfatti, questo governo parte bene ridando centralità a Roma». La vicenda del secondo decreto legislativo per la riforma di Roma Capitale «è arrivata finalmente a conclusione, anche se ci sono ancora 90 giorni a disposizione delle Camere per poterlo integrare ed esprimersi».